Al Cds, l’ex arbitro Nicola Rizzoli concede un’ intervista ad Ivan Zazzaroni. Tra i vari temi trattati, analizza quello delle sospensioni arbitrali. Non una punizione, ma una rigenerazione…
Una volta (Zazzaroni a Rizzoli) mi dicesti che non avresti mai punito con la sospensione un arbitro che aveva sbagliato. E invece…
«Voi le chiamate sospensioni, addirittura punizioni o squalifiche, fermare un arbitro che arriva da un errore grave è un atto di responsabilità al quale non posso sottrarmi: consente a chi ha sbagliato di ritrovare serenità, energie, l’equilibrio necessario. Credo molto nell’idea di squadra, purtroppo nell’ultimo anno non abbiamo avuto la possibilità di confrontarci de visu per via della pandemia. Il rapporto diretto è fondamentale, è un momento di crescita individuale e collettiva. Siamo 150, tra arbitri e assistenti, puoi immaginare la difficoltà di ritrovarsi in remoto da tutte le zone del Paese».