Insigne brilla in campo, ma fuori è travolto dall’apprensione. Vive quasi isolato in casa, perché da quando è rientrato dalla Lituania teme di poter risultare positivo anche lui, come tanti suoi compagni. E poiché il cluster sembra senza fine (ieri anche Pessina dell’Atalanta è risultato positivo) dovrà attendere almeno fino a domenica per poter tirare un sospirone di sollievo. Ma anche in queste ore di vigilia le cose non sono filate lisce. Perché il componente dello staff medico del Napoli risultato positivo non fa stare tranquillo Insigne che è assai legato a lui anche perché è uno dei fisioterapisti della Nazionale. Dunque, la spia è sempre accesa. E infatti oggi ci sarà un altro giro di tamponi (dopo quello di mezzanotte di ieri) a una media superiore a uno al giorno. E che dovrà continuare ancora fino alla fine del campionato, con la mannaia dell’altolà che può abbattersi da un momento all’altro. Certo, i contagi record della Nazionale fanno impressione: ieri sono arrivati a quota 27 (perché i tamponi li fanno tutti i partecipanti alla spedizione) e prima o poi dovrà essere fatto chiarezza – e i club incominciano a chiedere – su come sia possibile che il contagio si sia esteso così all’interno del gruppo. Insigne è tra quelli che fuori dal campo mostra maggiore preoccupazione ma poi al momento dell’inizio della partita mette tutto in un angolo e dimentica ogni cosa. Come è giusto che sia. È un momento d’oro per lui, è stato il suo asse con Gattuso che ha portato la squadra alla striscia positiva dei 19 punti conquistati in 7 gare prima di ieri sera. Insigne continua a far gol ed è ormai tra i miti del Napoli e nella classifica dei marcatori. Ora ha raggiunto Maradona in serie A : P. Taormina (Il Mattino)