La partita infinita: vinta nelle sedi di competenza, persa sul campo

La partita infinita. Quella che si doveva giocare ad ottobre, quella vinta a tavolino prima dai bianconeri, poi rivinta il 22 dicembre da De Laurentiis e dall’avvocato Lubrano al collegio di Garanzia del Coni, infine persa sul campo dal Napoli. Certo, fa un po’ rabbia. Viene quasi da dire, tanta fatica per nulla. Era stato dato il 3-0 a tavolino ma il patron azzurro non si è mai arreso per quella decisione e quelle infamanti accuse di slealtà sportiva. Fuori dal campo un trionfo, sul terreno non è andata come sperava. De Laurentiis non è venuto qui a Torino, è rimasto a Roma, ha preferito evitare spostamenti. In serata si fa vivo con dei messaggi. Gattuso è contento del suo Napoli e lo dice ai suoi. Una squadra che non ha mai pensato a strappare il punto però, si badi bene, resta ancora padrone del proprio destino. Il calendario, in questo mese, non è semplicissimo: la Sampdoria a Marassi e poi l’Inter e la Lazio in casa. Ringhio ha il fuoco dentro per questa sconfitta. Molto simile a quella rimediata a Reggio Emilia: anche quella sera la Juve sembrava a pezzi, reduce dal ko con l’Inter e invece è resuscitata. Come ieri sera. L’occasione era ghiotta, perché abbattere la Juve in casa sua avrebbe probabilmente significato mandarla a fondo in questa stagione. Ma così non è. Restano in cinque in corsa per tre posti ed è ancora tutto in gioco.

Il Mattino

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