Il Napoli? DNA offensivo…Da Mazzari, con il trio Hamsik, Cavani, Lavezzi. Benitez. Sarri. Ancelotti. Fino ad ora con Gattuso. Il periodo peggiore di questa stagione è coinciso con le prolungate indisponibilità nel reparto d’attacco. Un grandissimo Allenatore, Osvaldo Bagnoli, sosteneva che una squadra di calcio dipende da come si muovono le punte…Il Napoli si è ritrovato, quando ha ritrovato i suoi uomini chiave. Anche in attacco. C’è chi pensa che contro il Crotone, i gol subiti siano arrivati appena ci si è abbassati. Per far calare il ritmo partita. Rimarcando l’indole offensiva della squadra. Testimoniata anche dal dato del numero di volte in cui sono state realizzate almeno 4 reti in una gara. Al Diego Armando Maradona è capitato già 5 volte. Nei 5 maggiori campionati europei solo il Bayern Monaco ha fatto meglio. In Serie A, 62 gol fatti in 28 partite. Media di 2,21 a gara. Terzo attacco. Dopo Atalanta e Inter. Ma con un’interessante differenza. Nelle grandi squadre, spesso, i parametri offensivi sono migliorati dalla presenza di un grande bomber. Quello da “20/30 gol a campionato”. Nel Napoli questo tipo di profilo è ancora potenziale. Ma è altrettanto vero che il Napoli non dipende dal rendimento di un solo centravanti. Se qualcuno non è in giornata, sopperisce un altro. Infatti, sono ben 4 i calciatori che hanno superato la soglia degli 8 gol. 32 gol. Ecco l’effettivo “Bomber Azzurro”. Ed in totale, sono 12 i realizzatori azzurri in campionato. La forza offensiva del Napoli è, pertanto, indipendente da un singolo attaccante. Ma non si gioca solo in attacco. Non c’è solo la fase offensiva. Quindi, meglio prima che poi, si dovrà affrontare il tema della “Gestione della Gara”…
Alessandro Cardito