In un momento dove il calcio si adegua, come tutto il mondo al Covid-19, si va avanti, mettendo la salute al primo posto. Lo sport lo prende come un mantra da tenere in considerazione, con il campionato di serie A che entra nel vivo. Ilnapolionline.com ha intervistato il responsabile dei tamponi della Ssc Napoli il Professore Giuseppe Portella.
Come se lo spiega che le Asl, ente pubblico per la salute dei cittadini e non solo, viene criticata dal mondo del calcio? “Io considero le Asl un ente pubblico che prende le decisioni per il bene e la salute dei cittadini, compreso gli sportivi. Il calcio forse vorrebbe avere più potere autonomo e non sempre prende positivamente queste decisioni. Credo che a questi livelli, viene prima la salute e poi il resto”.
Delle varie procedure dei tamponi, qual è la parte più difficile per lei e i suoi collaboratori? “Non c’è in realtà una parte che è la più difficile, rispetto alle altre, ma forse credo che non sempre i risultati escono in tempo. Noi andiamo ad esempio a Castel Volturno, facendo i test al gruppo squadra, poi li elaboriamo e poi attendiamo i risultati. Qualche volta è successo che si è ritardato l’esito dei tamponi, per motivi tecnici, perciò credo che questa sia la parte meno semplice del nostro lavoro tutto qui”.
Secondo lei quando torneranno i tifosi allo stadio? C’è un periodo che prevede che si possano rivedere gli impianti ricolmi di passione? “Onestamente non saprei che risposta le potrei dare, perché non ho grossa competenza in materia. Mi auguro che per l’inizio della prossima stagione, si possano rivedere gli stadi pieni, questo però dipende anche da come andrà il piano vaccinale a livello di distribuzione. Per il calcio rivedere i tifosi al campo, sarebbe una bella immagine, ma in questo momento non è possibile riportare la gente negli stadi per i motivi che tutti sappiamo”.
Fuori dal contesto lavorativo, Giuseppe Portella come segue il calcio? “Lei mi ha fatto una domanda dove non è facile dare una risposta secca (ride n.d.r.). Ovviamente essendo appassionato dei colori azzurri sin da bambino, sono felice quando si vince, dispiaciuto, a seconda di come si perde, quando il Napoli non va bene. Mi ritengo però una persona distaccata, non un grande passionale, mentre molti miei amici lo seguono con più trasporto di me”.
Quindi seguirà con distacco Juventus-Napoli? “Assolutamente no (ride n.d.r.). E’ chiaro che non sarà come le sfide valevole per lo scudetto come un paio di stagioni fa, però ha sempre il suo fascino. La seguirò da casa, come sempre, con l’auspicio di un buon risultato per restare in scia alla zona Champions”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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