Covid 19 – C’è allarme in tutta la serie A per il focolaio che ha coinvolto gran parte dello staff tecnico dell’Italia al rientro dalle trasferte in Bulgaria e in Lituania. Le Asl di mezza Italia sono allertate, la Roma ha deciso di isolare per qualche ora gli azzurri rientrati, anche l’Inter ha scelto di far lavorare in disparte Barella. Il Sassuolo è andato persino oltre: in via del tutto precauzionale, pur in presenza di tamponi negativi, ha già deciso di non convocare neppure i suoi nazionali Ferrari e Locatelli per la gara di domani contro la Roma, pur in presenza di un tampone negativo. Il Napoli no: ha seguito il protocollo, le indicazioni dell’Asl e ha svolto i tamponi molecolari a tutti i calciatori che sono stati impegnati con le proprie nazionali (Mertens e Lozano già mercoledì) e ha fatto allenare tutti in campo a Castel Volturno. Insigne, Meret e Di Lorenzo sono gli osservati speciali per la faccenda di Bonucci. I tre hanno fatto un primo tampone (quello rapido) quando sono atterrati a Fiumicino e poi un secondo lo hanno ripetuto addirittura in un autogrill, all’alba (il molecolare) più o meno attorno alle 6, dopo il loro rientro in aereo a Roma (dopo la sosta a Malpensa), in maniera tale da avere la risposta nel primo pomeriggio e consentire al terzetto di aggregarsi al gruppo. Tutti negativi. Scena curiosa: con i tre che hanno incrociato gli infermieri del policlinico Federico II nell’area di servizio San Nicola, in un autogrill in ogni caso praticamente deserto. E ancora prima di scendere in campo a Castel Volturno, il gruppo al gran completo ha ripetuto un test salivare rapido. Quelli con risultato immediato. In ogni caso, Insigne e gli altri non nascondono la propria ansia e la propria preoccupazione per il contatto avuto con Bonucci e gli altri dello staff. P. Taormina (Il Mattino)