La moviola di Edmondo Pinna: Raczkowski ha visto il giallo dappertutto

Raczkowski male sui gialli. Due falli per un solo rigore

Non proprio da raccontare ai nipotini la partita del polacco Pawel Raczkowski (VOTO 5), 37 anni, internazionale dal 2013 ma appena 4 partite in Champions League (fase a gruppi, debuttò con la Roma contro il Viktoria Plzen). Polacco come il collega che martedì ha diretto (male) l’Under 21, ovvero Frankowski. Evidentemente il momento non è propizio per gli arbitri di quel Paese. Rivedibile soprattutto il disciplinare (le ammonizioni a Pessina e Locatelli sono ai limiti dell’invenzione), assegna il rigore all’Italia dopo due falli (su Chiesa e poi su Barella). 


RIGORE 
Ci sono due falli in area della Lituania a tempo praticamente scaduto: Raczkowski fischia solo il secondo (Kazlauskas su Barella) ma era nettamente falloso anche l’intervento di Dapkus ai danni di Chiesa, totalmente ignorato. 


NO RIGORE
Nel primo tempo, l’Italia ha protestato (non molto) per un intervento di Vaitkunas ai danni di Bernardeschi appena dentro l’area di rigore: condivisibile, in questo caso, la decisione dell’arbitro, il contatto è minimo, c’è, ma l’azzurro si lascia un po’ andare. 


DISCIPLINARE 
Decisamente male la gestione disciplinare di Raczkowski, che ha chiuso con 27 falli fischiati e 6 ammoniti. Non c’erano i gialli per Pessina e Locatelli, in entrambi i casi i giocatori azzurri colpiscono prima il pallone, il direttore di gara di Varsavia inverte i due falli e i conseguenti provvedimenti disciplinari. Ne manca uno sicuro per Toloi. 

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