Il Covid colpisce anche i procuratori, austerity anche per gli agenti dei calciatori

Il report delle spese in serie a contrazione maggiore di un quarto

La crisi scatenata dalla pandemia non fa sconti a nessuno. Nel 2020 in Serie A anche gli introiti per gli agenti hanno subito una drastica riduzione, superiore a un quarto se si considera il paragone con l’anno precedente. È quanto emerge dal documento contenente i compensi dei procuratori sportivi diffuso dalla Figc, che tiene conto degli esborsi dei club legati alle commissioni per qualsiasi operazione, anche eventuali rinnovi di contratto, e non solo quelle effettuate in entrata e in uscita. Se nel 2019 la spesa era stata di 187 milioni di euro, l’anno scorso si è fermata a 138 milioni, segnando un calo complessivo del 26%. La media di ciascuna squadra è di 6,9 milioni, ma è fortemente influenzata dagli esborsi delle big visto che dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre dello stesso anno Juventus, Roma, Napoli e Milan sono state protagoniste di quasi la metà delle spese totali (66 milioni su 138).
Come nel 2019 è stata la Juventus a spendere di più, ma l’importo si è più che dimezzato passando da circa 44 milioni a 20.800.137,97, con la Roma subito dietro a quota 19.241.912,00. Quasi appaiate Milan e Napoli (circa 14 e 12 milioni a testa) mentre è lampante il taglio dell’Inter, passata da quasi 31 milioni a quota 9.050.068,29 dell’anno scorso. In aggiunta al conto complessivo, come reso noto dalla stessa Figc, «vanno sommati 11,5 milioni di euro versati dai calciatori dei club di A ai procuratori a titolo di compenso per i servizi resi» e che nella precedente annata avevano raggiunto quota 13,6 milioni.
I dati e un trend ormai marcato non possono non legarsi agli effetti della pandemia sui trasferimenti a livello internazionale. Già nello scorso gennaio il Global Transfer Market Report pubblicato dalla Fifa aveva fatto registrare, per la prima volta dal 2016, un calo delle spese destinate ad acquisti e cessioni. Nel 2020 gli investimenti si sono fermati a quota 5,63 miliardi di dollari, segnando un -23,4% rispetto ai 7,35 miliardi del 2019. Inevitabilmente anche i compensi per i procuratori sportivi hanno fatto registrare il calo evidenziato ieri dai dati diffusi dalla Figc. Infatti prestiti e formule a parametro zero hanno tenuto banco in virtù di una perentoria diminuzione a livello globale dei trasferimenti a titolo definitivo, che hanno riguardato soltanto l’11,6% delle trattative andate in porto. Sempre l’anno scorso la spesa in l’Italia ha raggiunto quota 731,5 milioni, in diminuzione se confrontata con gli 873 milioni del 2019. E in certi casi si è perfino dimezzata, come in Spagna, dove è scesa a 607,1 milioni rispetto agli 1,28 miliardi dell’anno precedente. 

A cura di Giorgio Coluccia (CdS)

 

 

 


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