Pro e contro della costruzione dal basso. Il Napoli lo attua bene

Il primo vantaggio che un’azione impostata dal basso può portare alla squadra è il superamento della prima linea di pressione avversaria. La costruzione fatta con passaggi veloci, movimenti e contro-movimenti, costringe gli avversari, che non effettuano pressione, ad indietreggiare e concedere campo a chi avanza col pallone.

Ad esempio: con possesso palla del portiere; ed i difensori centrali che si allargano sui lati ed i centrocampisti che si abbassano sia per ricevere che per portar via l’uomo; potrebbe far saltare le marcature, creare scompiglio nella pressione avversaria; nonché produrre un vasto spazio tra la loro prima linea di pressione (attaccanti, sulla trequarti circa) e la loro seconda linea, stabile (centrocampisti): ecco quindi uno spazio interessante da aggredire, in superiorità numerica.

 

Premesso che le doti tecniche del portiere e dei difensori centrali debbano essere logicamente importanti; lo il primo svantaggio è che i difensori/centrocampisti che stanno impostando l’azione d’attacco avranno comunque 70 metri di campo da coprire ed occupare, una volta saltate le due linee di pressione avversaria.

Ecco spiegato perchè quando il Napoli arrivando alla trequarti avversaria e con palla ad Insigne in molti casi il tende a ritornare e fare un altro giro palla; sia per far riposare i compagni, sia per stancare gli avversari.

Sicuramente il Napoli dovrà perfezionare alcune di questi movimenti; in vista del finale di stagione per raggiungere l’obiettivo di rientrare nella posizione per accedere direttamente alla Champions.

A cura di Antonio Pisciotta

 

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