Serse Cosmi al microfono de Il Mattino:
«Orgoglio, rabbia, determinazione, amore per la maglia sono discorsi anche inflazionati che non bisogna far diventare mere parole. Voglio vedere gente convinta».
Cosmi è così: diretto, con quella voce da doppiatore che lascia sempre un po’ spiazzati, per tono e contenuti.
Sette giorni fa la vittoria del Benevento sul campo della Juve: spera di trovare un Napoli che, come i bianconeri, possa sbagliare approccio alla gara col Crotone sabato 3 aprile al “Maradona”? «Il Benevento non è stata l’unica squadra nella storia a fare questa impresa. Anche a me è capitato di vincere, da allenatore, su tutti i campi d’Italia. Tranne che a Napoli: voglio essere scaramantico al contrario per una volta. Il Benevento ha dato il segnale: per vincere contro le big devono unirsi tanti fattori. Primo: che chi affronti non giochi una grande partita. Secondo: che tu la faccia questa grande gara dal punto di vista tecnico-tattico. Terzo: che gli episodi siano dalla tua parte. Posso solo affidarmi alla nostra convinzione: non dobbiamo esser stupidi a non capire il valore del Napoli, ma neanche altrettanto stupidi a rinunciare a tutto quello che potremo mettere in campo».
Il Napoli lotta per entrare in Champions. Obiettivo minimo per le sue possibilità? Senza infortuni ed assenze, avrebbe lottato per lo scudetto? «Quando Gattuso è stato criticato, ho detto la mia: era ingiusto essere così aggressivi nei suoi confronti. Nella prima parte del campionato era in un’ottima posizione, poi non è stato giudicabile. Prendete, ad esempio, le possibilità di scelta che aveva nell’ultima partita, quella giocata con la Roma, e prendete quelle di alcune settimane fa:per un allenatore è fondamentale avere queste opzioni. Se ti trovi a giocare partite dove gli unici attaccanti sono Politano ed Insigne o Politano e Petagna, si perdono quei meccanismi sui quali era costruita la squadra. Non è magia se i risultati arrivano con i ritorni di Mertens, Osimhen o Lozano. È ovvio che il Napoli abbia cambiato volto e con esso risultati. Altrettanto sinceramente dico che non poteva lottare per lo scudetto».
Grande forza offensiva del Napoli e 15 gol subiti da l Crotone nelle 4 gare della sua gestione. Come pensa di migliorare la fase difensiva? «Devi saper difendere individualmente e di reparto: la mia squadra non è stata abile a farlo. Poi, vedi altre squadre e pensi che siamo stati anche molto sfortunati: paghiamo tutto quello che sbagliamo. Ho visto Napoli-Spezia: il Napoli ha tirato 145 volte in porta e ha perso la partita».
Gattuso recupererà Lozano al meglio. La sosta, però, spezza il ritmo del Napoli. Come sono state queste due settimane di lavoro per il Crotone? «Avrei preferito avere queste due settimane quando sono arrivato. Conosco meglio la squadra ,ma non devo trovare alibi. Per questo sono certo che possiamo fare ancora molto di più».
Su cosa sta lavorando, in modo particolare, in vista della gara con il Napoli? «Con Torino, Lazio e Bologna siamo stati sempre dentro la partita: i ragazzi hanno recepito quello che volevo. Siamo maledettamente legati ai risultati, ma stiamo cercando di lavorare per essere sempre dentro la partita. Il tempo delle chiacchiere è finito».
Come è l’umore del suo gruppo dopo il k.o. con il Bologna? «Con tutto il rispetto, se avessi dovuto fare questo mestiere tenendo in considerazione l’umore non sarei durato un mese. Il modo di affrontare i vari momenti fa la differenza. Sono io che devo dare i segnali giusti»
Fonte: Marco Giordano (Il Mattino)