Se la partita dei diritti domestici è da considerare chiusa o quasi, resta da decidere in merito ai fondi della cordata Cdc-Adventi-Fsi. Per settimane, astenendosi dalle votazioni, 9 club avevano provato vanamente a dare priorità alla media-company: nulla da fare, invece. Anche perché si è alzato, senza mai abbassarsi, lo sbarramento di altre 7 società, Juventus, Inter, Napoli, Lazio, Atalanta, Fiorentina e Verona contrarie a creare una partnership. Dopo mesi di trattative e un term-sheet, con tutti gli accordi, in via di ultimazione, la svolta negativa è nata dalla presa di posizione della Juve, a cui si è accodata l’Inter. C’era già un fronte di contrari, guidato da Lotito e De Laurentiis, che non volevano perdere, cedendola all’esterno, la governance, bianconeri e nerazzurri non hanno fatto altro che rafforzarla. Lo spostamento di Agnelli è nato sull’onda della possibile nascita della Superlega. E i fondi non accetterebbero, senza assegnare precise responsabilità, di vedere ridimensionato il valore della Serie A come conseguenza della nascita di una sorta di campionato europeo con le storiche big italiane.
Il Mattino