Luigi Guelpa, giornalista de La Stampa: “Mondiale in Qatar? Punti interrogativi di cui nessuno parla”

"La manifestazione dei giocatori della Norvegia? 7mila morti tra gli operai...”

A ‘Punto Nuovo Sport Show’, Luigi Guelpa, giornalista de La Stampa:

Io vorrei fare una premessa. Avete detto che Haaland non ha segnato. E poco prima della partita c’erano le scommesse per quanti gol avesse fatto. Cipollina, che è un calciatore trentottenne, non gli ha fatto toccare palla. Qatar? Qualche testa è stata tagliata. Tipo Blatter. Che era un fautore di questo progetto. Il Qatar si è aggiudicato i mondiali. E sono venute fuori tutta una serie di situazioni particolari. Il Qatar è grande quasi la Basilicata. E siamo quasi a settemila morti, dall’inizio della costruzione degli stadi. La cosa bizzarra, a parte il lato drammatico della vicenda, è che il Qatar ha problemi dimensionali dal punto di vista sportivo. Il Qatar ha giocatori paragonabili a quelli della nostra seconda o terza categoria. E di atleti ce ne sono pochi. È partita negli anni una sorta di scout academy. Cioè hanno finanziato un gruppo di scout, per visionare gli atleti giovani più poveri. In ogni parte del mondo. Sono per la maggior parte egiziani. Li hanno presi. E li hanno portati in questa academy. Ragazzi che a 18 anni hanno ottenuto la nazionalità Qatariota. Era proprio questo l’obiettivo del principe. Costruire una nazionale con ragazzi di belle speranze. C’è un problema, però, e che io raccontai: di questi ragazzi, 20 diventavano giocatori di questa accademia. Altri venivano spediti a casa. Mi arrivò questa nota dell’ambasciata del Qatar. Che ero una persona poco gradita. Lo hanno fatto anche negli altri sport. Come ad esempio la pallamano. L’altro aspetto bizzarro, che vivremo dal 21 novembre dell’anno prossimo, è legata agli stadi. Sappiamo in che condizioni lavorano gli operai. Ma loro non si sono trovati solo a costruire stadi. Ma città. Erano poche città. Se vi dico “Lusail”, non sapete cosa sia. Lusail è una città costruita nel 2005. Quando ci hanno costruito uno stadio. Questa è una nazione che, al di là della pena di morte, considera l’omosessualità una malattia. In un momento come questo, beccano soldi. Il Qatar, a breve, finirà le scorte di petrolio. Peccato che si è scoperto che il Qatar galleggia su un giacimento di gas. Non dimentichiamo che l’attuale emiro è il proprietario del PSG. Hanno il marchio Valentino. Hanno la Miramax. Quote nel Barcellona, etc. Hanno un potere importante. E siccome in questo momento di soldi ne girano pochi, ci sarà una piccola dittatura. Sceicchi in Italia? Dubito ci saranno investimenti. Ci sarà sempre il Vaticano che si metterà di traverso”.

Fonte: Radio Punto Nuovo


 

CalcioLuigi GuelpamondialiQatar
Comments (0)
Add Comment