Il calcio in salotto viaggia spedito verso un’altra dimensione, a prescindere dalla battaglia per l’assegnazione. Da settembre per gustarsi la competizione più ambita, vale a dire la Champions League, serviranno almeno due “sorgenti” differenti: da un lato l’apparato satellitare o in alternativa il digitale terrestre, dall’altro una connessione internet altamente performante. Infatti le 137 partite di Champions della stagione 2021/2022, che diventano 411 considerando l’intero triennio fino al 2024, non tutte saranno visibili grazie a un solo broadcaster, ma 121 verranno trasmesse da Sky (sul satellite o sul digitale terrestre o in streaming su Now) e 16 da Amazon. E per la coppa dalle grandi orecchie in campo c’è anche Mediaset, a sua volta schierata con 121 partite di cui 17 in chiaro (16 il martedì sera più la finale) e 104 da trasmettere su una piattaforma in streaming e che verrà svelata nelle prossime settimane. Sky ha in mano anche Europa League e Europa Conference League, mentre Dazn sarebbe fortemente interessata ad acquisire i diritti in streaming della seconda competizione continentale, tanto da risultare in vantaggio rispetto a Discovery e Mediaset. Quindi…Appare evidente che per non perdersi nemmeno una partita, serviranno come minimo due abbonamenti a due operatori differenti, ma oltre a parabola e decoder bisognerà munirsi anche di una buona connessione internet.
A cura di Giorgio Coluccia (CdS)