Il punto de Il Mattino: “La doppietta della svolta”

Il punto con l’editoriale di Francesco De Luca:

“Sei punti in una settimana sui campi di Milan e Roma: è la svolta della stagione del Napoli, squadra incostante finché Gattuso non è riuscito a rilanciarla nella corsa verso la zona Champions, adesso nuovamente a un passo.
Juve e Atalanta, per ora al terzo e quarto posto, sono a 2 punti: distacco ampiamente colmabile da parte degli azzurri che sono cresciuti molto nelle ultime settimane e hanno recuperato la dimensione dello scorso autunno, prima che si verificasse una lunga serie di infortuni e che si mettesse in discussione – non soltanto all’esterno – la posizione del tecnico. Il Napoli ha ritrovato la personalità, l’organizzazione, il gioco e i risultati perché ha ritrovato i suoi uomini migliori. Dopo le opache prestazioni offerte al rientro in squadra (un lampo e un gol nel derby col Benevento), Mertens sarebbe probabilmente partito dalla panchina all’Olimpico con un altro allenatore. Ma non con Gattuso che ha una fiducia totale nei suoi confronti al punto da avere insistito un anno fa affinché De Laurentiis rinnovasse il suo contratto. E Dries è tornato a colpire da vero bomber, due reti in sette minuti in un primo tempo in cui il Napoli ha dominato sulla Roma slegata, non soltanto affaticata per il match di giovedì scorso in Ucraina. Il suo allenatore Fonseca è stato duro: «Non c’era coraggio».
Il Napoli ha giocato con ordine, attaccando bene sui lati e pressando molto alto, con Koulibaly che si lanciava spesso nella metà campo giallorossa a caccia dell’avversario e del pallone. Due prodezze di Dries hanno incanalato nel modo giusto la partita: punizione eseguita in modo impeccabile e colpo di testa su assist (anche questo di testa) di Politano, particolarmente effervescente quando incontra la Roma perché è cresciuto in questo club ma ha dovuto vivere la propria carriera altrove.
Perfetto il Napoli, attento nella copertura degli spazi e sempre pronto a verticalizzare. Un brutto ricordo la squadra che affannava con uno sterile giro palla perché era a corto di risorse, un handicap di cui si doveva tenere conto prima di mettere in discussione (e, in alcuni casi, in croce) il lavoro di Gattuso e la squadra in cui sono rifioriti soltanto nelle ultime settimane Fabian e Zielinski, nuovamente uomini chiave nell’organizzazione delle due fasi. L’uno-due di Mertens ha lasciato il segno nella Roma, che si è segnalata soltanto per il palo centrato nella ripresa da Pellegrini, favorito dall’unico errore commesso da Koulibaly. Il Napoli è stato maturo nella gestione del vantaggio, protetto da una difesa solida e da una mediana aggressiva. Ad ogni recupero di palla gli azzurri attivavano il contropiede provando a sfruttare la freschezza di Osimhen, subentrato a Mertens. Troppo nervoso il nigeriano, stizzite le reazioni ai colpi dei difensori avversari: impari a gestirsi per non danneggiare se stesso e la squadra. Pochi gli spunti offensivi ma quello che contava era assicurarsi questa seconda vittoria in uno scontro diretto e la squadra lo ha fatto con intelligenza, rischiando poco e non soffrendo nelle battute finali, quando Manolas – caricato da Mertens prima di scendere in campo – ha sostituito il positivo Maksimovic, uscito per crampi.
È stata una giornata importante per il Napoli (scaramanticamente in campo con le maglie biancocelesti stile Argentina create in onore del Capitano Maradona) e indimenticabile per il Benevento, che ha vinto con pieno merito sul campo della Juve. Non c’è stato solo il gran gol di Gaich, il ventiduenne bomber argentino bravo a sfruttare l’erroneo assist di Arthur: prova di grande maturità degli uomini di Pippo Inzaghi, che ha impostato bene la partita contro un avversario spento. La Juve sperava di rientrare in corsa per lo scudetto e adesso, dopo le vittorie di Gasperini e Gattuso, dovrà soffrire per conquistare il posto in Champions. E il 7 aprile proprio il Napoli salirà a Torino puntando a un altro sorpasso dopo quello sulla Roma”.

F. De Luca (Il M attino)

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