Infatti Manolas e Koulibaly, con loro in campo la media-gol è quella più bassa di tutte ovvero 0,70 reti per partita. Ovvero, una specie di linea Maginot se paragonato a quando sono in campo Rrahmani e Makismovic che invece hanno una media gol incassati di 1,75 a partita. I dubbi, quindi, per Gattuso e il suo vice Riccio sono pochi quando Manolas c’è: d’altronde, quando invece Koulibaly gioca con Maksimovic i numeri, che dicono molto anche se non sempre dicono tutto, la media a partita per gol presi dal Napoli si impenna a 1,29. Insomma, nessuno meglio di loro. E dunque, bentornato Manolas, che dopo i 7 minuti da film horror con il Sassuolo ha frenato, ha messo da parte il cuore e si è preoccupato di tornare al top. Dunque, nessuno meglio di loro. Il Napoli che scende in campo con la Roma per allungare la striscia positiva, 10 punti nelle ultime 4 partite, dunque verrà modellato attorno ai due. A patto che la caviglia di Manolas non scricchioli ancora tra oggi o domani e che non ci siano altri altolà dell’ex romanista come prima di partire per Milano. Per il greco è una partita speciale, quella con la sua vecchia squadra: lo scorso anno all’Olimpico venne accolto malissimo dai suoi vecchi tifosi, trattato come un reietto per la sua decisione di accettare l’offerta del Napoli. P. Taormina (Il Mattino)