«Sono stato io a decidere di effettuare quello spostamento di sediolini – spiega di primo acchito Borriello – e penso che la scelta sia stata giusta, corretta e condivisa da tutti i napoletani». Non accetta critiche sulla questione, l’assessore, ritiene fuori luogo le polemiche e le rimanda al mittente: «A chi dice che quei soldi potevano essere usati diversamente chiarisco che non è così. Abbiamo investito i fondi destinati alla manutenzione dei sediolini e, siccome non c’è stato bisogno di manutenzione perché la pandemia ha svuotato lo stadio per un anno intero, abbiamo utilizzato il denaro risparmiato per far realizzare quella scritta. C’è in quasi tutti gli stadi d’Italia, solo qui a Napoli si pensa di fare polemica. Serve a dare un senso di comunità alle persone che sono costrette a guardare in tv la partita. Questa vicenda mi sembra assurda. Pensavo di aver visto tutto nella mia vita amministrativa, mi mancava questa, me la segnerò perché non voglio più dimenticarla».
La questione dello spostamento dei sediolini è ancora più singolare perché erano stati montati, nuovi, nel 2019 per le Universiadi. Non si poteva decidere in quel momento di creare la scritta Napoli? «No – tuona l’assessore Borriello – non era possibile perché quella era una manifestazione internazionale e non era previsto che ci fosse quella scritta».
Alla lettura del documento è saltato sulla sedia Nino Simeone che è tenace tifoso del Napoli ma la questione dei 14mila euro l’ha lasciato esterrefatto: «Io comprendo che nel bilancio disastrato di questo Comune 14mila euro possano sembrare spiccioli, però io sono abituato a dare valore al denaro e mi chiedo se fosse realmente utile, in questo momento, spostare i sediolini di fronte alla crisi che attanaglia un’intera città per via della pandemia. Scriverò una lettera ufficiale per chiedere dettagli».
Anche Stanislao Lanzotti, una volta letto il documento, ha mostrato le sue perplessità: «Utilizzare denaro pubblico per una questione del genere mi sembra un’assurdità, soprattutto in questo momento storico. Domani (oggi per chi legge n.d.r.) c‘è una riunione di commissione e chiederò formalmente che la questione venga messa all’ordine del giorno per il successivo incontro. Sono necessarie spiegazioni, lo dobbiamo ai cittadini».
A cura di Paolo Barbuto (Il Mattino)