De Laurentiis, pur non volendo mai sollevare Gattuso (e Giuntoli) dal proprio incarico, non ha mai ritenuto di dover smontare con decisione il castello di precarietà che è stato costruito intorno al Napoli. Costringendo gli azzurri a lavorare sotto stress e sotto pressione per alcune settimane, nonostante i tentativi di Gattuso e Giuntoli di proteggere il gruppo dalle voci che arrivavano all’esterno (Politano spiegò: «Quante fesserie abbiamo sentito…»). Ed è il motivo del risentimento di Ringhio: si aspettava una presa di posizione autentica del patron contro il vociare anti-Rino. Ma non per se stesso, ma per il bene del Napoli e dell’obiettivo Champions che è sempre stato a portata di mano. Ma nulla è successo. Pino Taormina (Il Mattino)