La notte strana di Gattuso che “si vendica” a casa sua

Tutti sanno cosa significhi il Milan per Gattuso. La sua vita, il suo passato, il suo romanzo sentimentale unito alla cronaca familiare. Un figlio prediletto. È stata la prima delle bandiere a lasciare per poi essere seguito da Boban, Paolo Maldini e via dicendo. «Lo sanno tutti che questa per me non è una partita normale», dice. Ma basta che inizi la partita e lo diventa. I ricordi sono subdoli, si infiltrano quando meno te lo aspetti. Certo, è stato già qui per affrontare l’Inter. Ma quello di là è il Milan, il suo Milan. 468 partite giocate. Vince Gattuso. Forse si tratta di una vendetta contro tutti, c’è poco da fare. Il suo anno e mezzo di gestione è stato troppo spesso criticato oltre il lecito: subentrò a Montella in una situazione particolarmente complicata e riuscì a centrare la qualificazione europea, nonché la finale di Coppa Italia. Ma dimostra ancora una volta di avere ragione. L’ Europa League pesa. Ha pesato anche sulle gambe del Milan, è evidente. Un sospiro per dimostrare che al cuore si comanda, certo che sì, o almeno ci si prova.

Il Mattino

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