Il tema dello streaming, peraltro, è una delle argomentazioni che Roma, Bologna, Torino, Crotone, Benevento, Genoa, Sampdoria, Spezia e Sassuolo avevano utilizzato nella loro lettera, in risposta a quella con cui Juventus, Inter, Napoli, Lazio, Atalanta, Fiorentina e Verona pretendevano l’assegnazione dei diritti tv, per motivare il loro astensionismo nelle votazioni, come è puntualmente accaduto anche nella tornata di ieri. L’altra necessità era un approfondimento sul “canalino” della Lega, andato in scena sempre ieri in Assemblea con una relazione dell’ad De Siervo, che, mediante slide, ha illustrato proiezioni di costi e ricavi rispetto ai possibili scenari. Ovvio, comunque, che non fosse sufficiente per sbloccare la situazione, tanto che qualche club, il Cagliari su tutti, avrebbe evitato un’altra votazione. Ma Dal Pino ha insistito per andare all’urna, anche per dimostrare nuovamente come il problema sia la spaccatura tra i club non certo una mancanza dei vertici di via Rosellini. Fonte: CdS