Attivo, impaziente, frenetico, chiacchierone con i panchinari. Quasi rassegnato, braccio appoggiato alla panchina e secondo tempo visto da posizione più defilata. È stata la partita di Mihajlovic, che aveva chiesto ai suoi uno scatto d’orgoglio dopo il ko di Cagliari.
«Risultato fasullo, su questo non ho dubbi. Noi abbiamo giocato e il Napoli ha segnato. Anzi, lo abbiamo fatto segnare perché i tre gol ce li siamo fatti da soli», il commento di Sinisa, che nel prepartita si è a lungo intrattenuto con l’amico Gattuso.
Tante assenze e il possesso palla più insistito rispetto al Napoli non bastano a cancellare la delusione. «Giocare una gara del genere e tornare a casa senza nemmeno un punto fa male. Non posso dire niente alla mia squadra, ha fatto quello che doveva fare. Purtroppo c’è stato qualche imprevisto di troppo, sotto forma di errori da parte di giocatori esperti. Se regali occasioni del genere a giocatori come Insigne e Osimhen, alla fine vieni punito. Insomma, le colpe sono nostre ma il gioco espresso contro il Napoli mi lascia ben sperare per il futuro. Siamo una squadra che deve salvarsi e qualche altra soddisfazione riusciremo a togliercela».
Pur disponendo di ottimi tiratori, il Bologna segna poco su punizione. Mihajlovic non fa mancare la frecciata finale: «Mi alleno più io che loro. Faccio l’allenatore da 12 anni e mai nessun calciatore mi ha chiesto di restare in campo dopo l’allenamento per esercitarsi sui calci piazzati». Fonte: Il Mattino