Sì, in quest’arena Lorenzo non riesce proprio a festeggiare mai come si deve: un paio d’anni fa, in epoca Ancelotti, realizzò un gran bel gol e poi alla fine tuonò contro le critiche seminando nubi sul suo futuro azzurro (poi diradate); un mese e mezzo fa ebbe la chance di pareggiare l’1-0 della Juve a dieci minuti dalla fine in coppa; e ieri, poi, ha completato la collezione. Ovvero: splendido gol annullato; assist doc per il 2-2 firmato Di Lorenzo; rigore del momentaneo 3-2 infilato al 90′ alle spalle di Consigli nella porta opposta rispetto a quella della finale; e poi la delusione infinita. L’amarezza per una vittoria praticamente acquisita, assaporata e poi sfuggita in un clic. E dunque l’esplosione: la rabbia sfogata contro un paio di oggetti incontrati lungo la strada verso gli spogliatoi e poi contro i compagni. Cose di campo, classiche: la foga mista alla frustrazione per aver letteralmente gettato via tre punti che in ottica Champions avrebbero fatto la differenza.
F. Mandarini (CdS)