Gattuso: «La squadra se l’è giocata. Preso un gol assurdo nella loro unica azione. Eravamo tre contro uno»

Ora ch’è finita per davvero, e ci sarebbe da guardarsi dentro, osservando la luna e non il dito, quel che rimane al Napoli è la sensazione limpida, sostenuta dal secondo tempo, d’aver sprecato del tempo, almeno quarantacinque minuti. Ora che restano soltanto sedici partite per cercare di (ri)conquistare la Champions e non sprecare quel patrimonio decennale da cittadina dell’Europa, è un’analisi dalla quale non può sparire né l’amarezza e né l’autocritica. Ora che la stagione è appesa ad un filo sottilissimo, sospesa pericolosamente tra il tutto e il niente, val la pena di lasciare a bordo campo gli alibi e ripensare lucidamente a tutto quello che il Napoli ha sprecato e che Gattuso rimpiange. «Abbiamo preso un gol assurdo. Dobbiamo essere rammaricati. Tre contro uno in area abbiamo preso gol. Non ricordo altre loro azioni». Si può resistere, ancora, intorno ad una narrazione romantica e anche un po’ retorica, aggrapparsi alla sfortuna e all’emergenza, e però in Europa va avanti il Granada, nonostante Gattuso sia «orgoglioso di quello che è stato fatto». 

 

 
GLI ASSENTI

È tutto vero, anche che in infermeria fosse rimasta (quasi) una squadra: però il secondo tempo ha spiegato che i superstiti, in un atteggiamento semplicemente naturale, hanno cerchiato d’azzurro un gap tecnico che gli infortuni e le assenze non avevano cancellato. «Anche con dieci giocatori abbiamo dimostrato di cosa siamo capaci. Nel primo tempo abbiamo deciso di giocare a tre perché il Granada, all’andata, ci ha messo in difficoltà a destra ed abbiamo tentato una soluzione diversa provandoci con un calciatore che ha caratteristiche più offensive».  


 LUI E L’ARBITRO

Napoli-Granada è ormai materiale per l’archivio e in quello stadio vuoto, senza più l’Europa League, Gattuso scova fantasmi che l’annebbiano: il signor Siebert è la sagoma da colpire, mentre intorno c’è ancora rabbia: «Chi ci rappresenta deve farsi sentire di più. Io dagli arbitri chiedo rispetto. Nel secondo tempo non abbiamo giocato e se avessimo fatto noi quello che ha fatto il Granada saremmo finiti su tutti i giornali. Si è giocato poco e non lo dico perché ho perso».


OTTIMISMO

E pure in questa serata di cui non resta niente, c’è un pizzico d’ottimismo che trasmette quel Ghoulam tenuto per 45 in panchina, lasciando Elmas a sinistra a fare cose che non gli sono mai appartenute. «Faouzi ha messo in campo tanta qualità e ora speriamo di recuperare anche gli altri. Io ho visto una squadra vogliosa, che se l’è giocata. La squadra deve stare tranquilla. Rompete le scatole al sottoscritto, il primo responsabile sono io. La maglia è pesante, ci stiamo giocando qualcosa di importante. Restiamo concentrati, se serve mettiamoci anche i tappi ma le critiche sono giuste ed anche la delusione ci sta. Il primo che deve pagare sono io. Ora bisogna concentrarsi sulla prossima partita, quella con il Benevento. Mi basterebbe che non commettessimo qualche errore che poi finirebbe per pregiudicarci il nostro cammino. Non dobbiamo deprimerci, dobbiamo insistere nel lavoro e fare meno danni possibili. Dobbiamo guardare avanti». Perché è meglio non voltarsi. 

A cura di A. Giordano

 

 

 

 

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