Massimiliano Esposito: “Dai tempi di Hamsik e Reina manca un leader al Napoli. Insigne? Discontinuo”

“Purtroppo, come tanti napoletani, mi sto facendo il sangue amaro, come si dice dalle nostre parti – queste le parole di Massimiliano Esposito, ex calciatore del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Da addetto ai lavori non riesco a capire tante decisioni di Gattuso: non capisco perché si ostini con questo 4231 anche ora che diversi calciatori sono palesemente affaticati, e la linea difensiva è priva di titolari. Si è perso una gara che era fondamentale per il quarto posto. È vero che Gattuso non ha quasi mai avuto l’organico al completo, è sicuramente una situazione critica, ma nonostante le attenuanti potrebbe e dovrebbe fare meglio. Questa squadra non ha identità, non ha un’idea di gioco. Se vedi l’Atalanta, i calciatori sanno bene quello che devono fare in campo. Manca identità ed organizzazione in mezzo al campo, lo si vede anche quando il Napoli subisce un gol e non ha mai una reazione per ribaltare il risultato. Secondo elemento fondamentale è che agli azzurri manca un leader, e questa situazione si vede da anni, precisamente da quando sono andati via Hamsik e Reina. A questo punto non credo nemmeno che si possa arrivare quarti, almeno fino a quando l’organico non sarà al completo. La speranza è che la classifica rimanga corta fino a quando si recupereranno gli assenti. Osimhen? Pian piano sta migliorando, ma nella squadra che è scesa ieri in campo al Gewiss Stadium salvo solo Zielinski e Politano. In generale, questi due calciatori, insieme a Lozano, sono gli unici che si salvano in questa stagione. Insigne – ha continuato Esposito ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore” -, purtroppo è discontinuo: ha una grossa responsabilità perché è il capitano, è napoletano, a volte vorrebbe risolvere da solo la situazione, ma è difficile. Poi non è avvantaggiato dal fatto che manchi un’idea di gioco alla squadra, e si ritrova da solo a voler fare qualcosa. Ad oggi la stagione di Gattuso non è ancora da bocciare. Fino a poche settimane fa eravamo in corsa su tutti i fronti. A fine stagione si tireranno le somme. Ora come ora, la cosa migliore per l’ambiente è finire la stagione con Rino. Non so cosa porterebbe di positivo un cambio in panchina in questo momento, tanto più che la squadra è palesemente con l’allenatore. Se mi proponessero la panchina del Napoli? Come potrei mai dire di no? Qualsiasi napoletano non ci penserebbe due volte ad accettare. Europa League? Contro il Granada sarà difficile ribaltare il risultato, ma non è impossibile. Peccato che non ci sarà il pubblico che avrebbe dato tanto per spronare la squadra. È importante recuperare qualche calciatore in vista di questa partita così delicata. Settore giovanile? Bisogna lavorare molto su questo aspetto. Bisogna credere nei giovani dandogli spazio. È ovvio che in piazze dove vogliono tutto e subito, come Roma e Napoli, diventa difficile. Questo è un problema di mentalità. Se guardiamo all’estero, molte squadre blasonate lanciano subito in prima squadra giovani del proprio vivaio. Ieri ha esordito col Manchester United un ragazzino di 17 anni”.
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