Quale Napoli spunterà dal tunnel alle 18 a Bergamo è un mistero, nell’approccio e nelle condizioni atletiche, perché l’ordalia di gare una dietro l’altra ha lasciato gente provatissima e a troppi pugni in faccia hanno abituato gli azzurri nell’ultimo mese e mezzo: un solo giorno di allenamento leggero per riprendersi dallo choc fisico, stamattina una rifinitura, e altra prova generale, poi si capirà meglio. In ogni caso, le scelte sono già fatte perché tanto sono davvero pochi i ballottaggi: l’idea è quella del 4-2-3-1 con Bakayoko al fianco di Fabian Ruiz (l’ultima volta così a Udine il 10 gennaio) con Zielinski che torna sottopunta, con ai lati Insigne e Elmas (Politano ha ancora dolore alla costola) e Osimhen là davanti. Ringhio ha voluto mandare un altro segnale alla truppa di giovanotti e meno giovanotti tanto incline ai crolli improvvisi che gli tocca maneggiare: «Sono sicuro che con l’Atalanta può arrivare la nostra svolta», li ha caricati. I toni sono questi. Del resto il ricorso a metodi ispirati ai bei vecchi maestri di scuola, quelli che menavano bacchettate sulle dita, non sembra il più adatto per questo spogliatoio a pezzi, per le troppe assenze e per i troppi risultati altalenanti. Pino Taormina (Il Mattino)