Sono sempre più agghiaccianti, tristi, penose le rivelazioni sugli ultimi mesi di vita di Diego Armando Maradona. Questa volta è il turno di Griselda Morel, psicopedagoga di Dieguito Fernando (8 anni, figlio che il Diez ha avuto da Veronica Ojeda), che accompagnava il bambino durante le visite al padre. «Monona (la cuoca, ndr) più volte mi ha raccontato che il personale di sicurezza gli metteva pastiglie triturate nella birra o nel vino per farlo stare buono di notte – la testimonianza davanti ai giudici che indagano sulla morte – E quando chiedeva lui le pillole per dormire, perché soffriva d’insonnia, lo assecondavano sempre. Se Diego si svegliava alla 9 del mattino e voleva birra gliela davano. Da tanto che era gonfio non gli si vedeva il viso. La casa era sempre sporca, schifosa, tutta in disordine. Una volta aveva come un’ustione dalla scapola in giù. Charly (Carlos Ibañez, il fidanzato di una nipote del padre della ex Rocio Oliva, ndr) che lo accudiva, diceva che era normale che cadesse. Così Veronica ha mandato qualcuno a mettere delle maniglie in bagno, perch? si potesse reggere».
Ma non era tutto. Maradona si lamentava perché il bagno era al piano superiore. «Così lo lavavano con un tubo di gomma e poi l’infermiere era stato licenziato, accusato di aver rubato denaro». Lungo e dettagliato il racconto ai giudici, compreso quando Maximiliano Pomargo (segretario di Diego, cognato dell’avvocato/amico Matias Morla) una volta le rivelò di aver visto il Diez nella sua stanza che parlava al telefono, ma senza averlo. «Veronica disse che non era una situazione buona o normale e che si doveva chiamare il medico personale, Leopoldo Luque». Poi la Morel ha accusato direttamente proprio Charly e Max Pomargo: «Gli davano sempre da bere, lo intontivano così potevano fare i loro comodi».
A cura di Roberto Zanni (CdS)