Infortuni? Castellacci: “Serve più prevenzione, stop al primo dolore”

Prevenzione ed eventuali rimedi. Il professor Enrico Castellacci, presidente dell’associazione medici sportivi e già medico della Nazionale campione del mondo, non ha dubbi.

«Si gioca a ritmi elevati e le gare sono oramai sempre più ravvicinate».

E per quanto riguarda gli infortuni di natura muscolare la spiegazione è ancora più chiara. «In 3 giorni non si riesce a rientrare dai danni fisiologici che ogni atleta riporta al termine di ogni gara. In più, in questo momento, si aggiungono due fattori di rischio tutt’altro che irrilevanti: freddo e umidità». Insomma, indubbiamente quella di quest’anno è una stagione particolare, soprattutto per le cosiddette «squadre di vertice» che con le coppe giocano ogni 3 giorni.

Però si deve pensare anche agli eventuali rimedi. «Innanzitutto una preparazione atletica adeguata che fino a quest’anno non era mai stata studiata, perché solitamente le partite da preparare a settimana erano due, ora si è passati a tre. Poi c’è un aspetto clinico fondamentale: staff medico e staff fisioterapico devono avere un occhio molto più rigido sugli affaticamenti muscolari. Non appena si avverte un affaticamento muscolare bisogna subito mettere in guardia l’allenatore, senza nemmeno arrivare al momento della lesione. Quella che serve è un’attenzione quasi maniacale. E per finire le rotazioni: mi rendo conto che gli allenatori spesso facciano affidamento su un gruppo solido di titolari, ma avendo i 5 cambi si può ruotare meglio gli uomini. In questo senso si potevano allungare anche un po’ le liste delle squadre per poter dare maggiori opzioni agli allenatori». B. Majorano (Il Mattino)

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