Dopo lo “sfregio” del furto in casa nel giorno del funerale, altri ricordi di Paolo Rossi, il bomber morto il 9 dicembre scorso, sarebbero scomparsi dalla sede del Vicenza Calcio, la società che lo tesserò e in cui esplose ‘Pablito’. Una denuncia per furto contro ignoti – riferiscono i giornali locali – è stata presentata dall’amministratore straordinario della società Nerio De Bortoli, secondo il quale la sparizione dei documenti sarebbe avvenuta nella sede del club, allo stadio Menti di Vicenza, prima della vendita all’asta alla nuova proprietà di Renzo Rosso, avvenuta nel 2018. Tra i documenti spariti ci sono il cartellino di Rossi quando arrivò al Lanerossi Vicenza dalla Juventus nel 1976. Scomparsi anche alcuni accordi sui premi partita e quelli legati ai gol realizzati in biancorosso, e anche il telegramma con cui Rossi fu convocato in nazionale per i Mondiali del 1978 in Argentina. Che i documenti fossero ancora in sede fino a metà gennaio 2018, prima che il tribunale di Vicenza dichiarasse il fallimento della società, è attestato da alcune fotografie scattate dal consigliere comunale Andrea Berengo durante una visita con l’ex calciatore e amico di Rossi, Giorgio Carrera.
(ANSA)