A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Juventus

Approfondimento su Napoli-Juventus

Napoli-Juventus: giovedì 18 febbraio gli azzurri saranno impegnati nella trasferta in Spagna contro l’ostico Granada per i sedicesimi di Europa League.

Napoli-Juventus era la partita meno attesa in casa azzurra dell’ultimo decennio, visto che i ragazzi di mister Gattuso si sono presentati a questa sfida con una rosa ridotta al lumicino e un morale da ultima spiaggia dopo l’eliminazione in coppa Italia. E invece a fare festa è proprio il Napoli che vince col punteggio di 1-0 grazie al rigore trasformato da Insigne. Ecco gli spunti del match:

  • L’amico ritrovato: c’è un calciatore che contro la Juventus non delude mai ed è Alex Meret, già protagonista otto mesi fa nella vittoria ai calci di rigore in Coppa Italia proprio contro i bianconeri. Il portierone, forse senza la pressione psicologica della titolarità della porta arrivata soltanto in extremis, ha saputo reagire alla grande ergendosi a vero muro tra i pali. Finalmente poco sollecitato nella costruzione del gioco coi piedi ma molto più concentrato tra i pali, ha dimostrato che se non snaturato ha un gran talento che deve essere al servizio della squadra.

 

  • Cento di questi giorni: ventisette maledettissimi giorni dopo il suo ultimo gol “Lorenzinho” fa finalmente cento, rompendo quell’incredibile sortilegio che lo aveva assillato. Non ha avuto paura di presentarsi nuovamente dal dischetto, dopo la delusione del palo in Supercoppa che tante critiche gli aveva portato ed è riuscito a realizzare la rete decisiva. Purtroppo, pur non essendo esente da colpe per l’ultimo periodo, Insigne da troppo tempo paga la sua “napoletanità” (penso ad esempio ad un calciatore andato via coccolato manco fosse la nostra mamma nonostante gli ultimi due osceni anni) agli occhi di una fetta dei propri tifosi. Masochismo tutto partenopeo!

 

  • I minuti nelle gambe: in questi tre mesi abbiamo visto più Osimhen fare il Petagna che non viceversa, non è solo un gioco di parole ma intendiamo dire che l’attaccante nigeriano ancora è lontano dal poter essere utile alla squadra e decisivo sotto porta. La buona notizia è che il suo minutaggio aumenta costantemente e la sua forma non potrà che migliorare, ma anche lui deve metterci del suo allenandosi oltre le canoniche ore previste per i suoi compagni. Se davvero si vuole provare a lottare per la Champions fino in fondo bisogna non mollare nulla proprio come ha fatto Lozano zoppo al 95′ (personalmente ho il timore che quegli ultimi 5/6 minuti in campo con lo stiramento possano avergli creato dei problemi maggiori ma spero davvero di aver preso una cantonata).

 

  • L’indulto bianconero: finalmente sfatiamo un luogo comune, quello del piagnisteo tutto partenopeo perchè quando si tratta di trovare scuse e lamentarsi non c’è città, regione o maglia che tenga. Lo fa la Juventus con uno dei suoi uomini simbolo, vincitore di tanti scudetti che però negli anni non ha mai avuto il coraggio di parlare mai di un solo episodio a suo favore (sapete se per caso nel “saccheggio di  Pechino” Pirlo fosse in campo??). La verità è che i bianconeri sono stati un pochino imprecisi e sfortunati ieri ma che sull’episodio decisivo forse è arrivato il momento di far terminare l’indulto pro Chiellini iniziato quasi quindici anni fa e iniziare ad avere il coraggio di fischiare questi rigori anche contro di lui. Tutto questo nella settimana in cui il presidente Agnelli apostrofa con parole certamente non tratte dalla Divina Commedia il suo ex allenatore e Bonucci (si proprio quello della testata a Rizzoli) dice all’avversario “Rispetta l’arbitro”.  Roba da Scherzi a parte.

 

  • La panchina, gli attributi e il timore: tutti i tifosi del Napoli quando si batte la Juventus sono sempre felici e non va mai sminuita neanche in amichevole un successo contro la “rivale storica“. E così Gattuso salva la sua panchina (da tempo ho comunque preso la mia personale posizione: deve restare sino a giugno salvo cataclismi e poi sarà addio) con una partita tatticamente diversa dalle solite. Il Napoli ha evitato il giro palla stucchevole dal basso (forse perchè mancava Ospina) e da provinciale ha deciso di giocare col vecchio sistema di chiusure e ripartenze. In una situazione del genere ha ottenuto il massimo, valorizzando finalmente anche i due centrali di difesa, ma il dubbio resta lo stesso: va bene questo tipo di partite contro squadre oggi nettamente più forti, ma che idee tattiche si svilupperanno quando si tratterà di dover fare una partita offensiva contro avversari più scarsi sulla carta? Continueremo con quello stucchevole e inutile  palleggio dal basso che ha portato a prendere randellate sui denti contro Spezia, Verona e Genoa? Una buona notizia è il ritorno di Fabian Ruiz che è apparso in quella mezz’oretta piuttosto brillante nel ruolo di mezzala. Ripeto ancora una volta il concetto: bisogna a tutti i costi restare aggrappati al treno delle pretendenti al quarto posto in attesa di tempi migliori, che potrebbero arrivare tra non molto..

Articolo a cura di Marco Lepore

 

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