Il patron anzi negli ultimi tempi ha anche deciso di non essere neppure aggressivo nei confronti degli arbitri. Eppure ne varrebbe la pena, perché anche la decisione di Manganiello di non considerare fallosa la manata di Scamacca su Mario Rui lascia perplessi. Per un contatto assai meno vistoso come quello di Fabian Ruiz su Pobega in Napoli-Spezia fu assegnato il rigore ai liguri. Orsato, nella finale della Supercoppa, andò al VAR per fischiare un rigore al Napoli che solo lui non aveva visto a velocità normale. Insomma, la voglia di De Laurentiis di non andare allo scontro con la Figc e con l’Aia spinge a un basso profilo. Però i mal di pancia sono numerosi. E gli errori incidono. E colpisce il silenzio del Napoli. Nessun vittimismo, ma qui ci sono troppi indizi come il mancato rosso a Skriniar in Inter-Napoli o a Bakayoko in Napoli-Milan. Forse, è il caso di iniziare a farsi sentire. E cambiare strategia. Anche perché in ballo c’è la zona Champions, ovvero almeno 50 milioni di euro. E sono i dettagli, alla fine, quelli che faranno la differenza.
P. Taormina (Il Mattino)