Genoa-Napoli: mercoledì prossimo la stagione dei ragazzi di mister Gattuso è a una svolta, con la gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia.
E’ un periodo molto difficile per il Napoli che di qui a venti giorni si giocherà quasi tutti gli obiettivi prefissati, in un tour de force con una rosa a disposizione limitatissima per mister Gattuso. E ieri la sfida del “Marassi” al cospetto di un Genoa rigenerato dalla cura Ballardini si preannunciava molto insidiosa. Ad avere la meglio sono stati proprio i liguri col successo per 2-1 nonostante un buon Napoli, andato al tiro ben ventiquattro volte e fermato due volte dai legni.
Ecco i principali spunti del match:
- L’uomo in meno: da quasi due mesi chiedo ad alta voce di non rivedere più in campo Maksimovic, difensore serbo in scadenza e autore di continui orrori in campo. Mi sono posto l’interrogativo se Rrahmani fosse più scarso (e la risposta ahimè è si), allora in questa situazione di emergenza l’unica soluzione è sacrificare Di Lorenzo da centrale. La presenza in campo di questo ragazzo sta facendo partire tra i tifosi il conto alla rovescia su quante partite mancano al suo addio. Sciagurato!
- L’aneddoto di Mazzone: tutti ricordano il celebre dialogo tra Carletto e Amedeo Carboni circa la possibilità che quest’ultimo si spingesse in attacco. Ci piacerebbe trasferire lo stesso concetto a Mario Rui autore di tre conclusioni a fine primo tempo in fallo laterale. Se nella sua carriera ha realizzato appena sei gol (1 in Portogallo e due in serie C) forse bisognerebbe capire che i tiri non sono articolo suo. Dell’errore sul raddoppio neanche voglio parlarne, ma il desiderio di non vederlo ancora titolare a giugno continua a crescere.
- Il primo passo: ci sono calciatori in casa azzurra la cui prestazione può essere intuita un minuto dopo che mettano il piede in campo. Zielinski, Mario Rui, Politano hanno la caratteristica o di entrare bene in partita o di trasformarsi in zavorra per compagni. Ecco ieri i primi due sono stati dannosi mentre l’ex Inter, al di là del gol è apparso tra gli ultimi a mollare.
- L’inferiorita’ tattica certificata: non mi sento di attaccare Gattuso per la prestazione di ieri, in quanto il Napoli mi è apparso ben messo in campo e anche in buona condizione fisica. La certezza però è che il tecnico calabrese, alla settima sconfitta in venti giornate, abbia ancora tanto da imparare da tecnici molto più preparati tatticamente. Ogni volta che il Napoli ha affrontato squadre organizzare ha perso ed evidentemente il processo di crescita del nostro tecnico si è arenato. La certezza però è che sia necessario correre ai ripari subito, con o senza di lui..
- L’inverno in letargo: tante tantissime colpe le diamo a Gattuso ma mi chiedo da ormai cinque mesi il nostro Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli cosa abbia fatto nelle ultime sessioni di mercato per rendere più profonda questa rosa. Ha dato via tre elementi (che certamente non erano utili alla causa) che a giugno torneranno al mittente gratis e in una rosa già risicata ritenendola adeguato per affrontare un tour de force come mai avvenuto nella storia del calcio ha preferito rimanere immobile. Al netto del Carpi non è stato in grado di creare alcun rapporto con altri club per prendere anche in prestito ragazzi per ampliare le rotazioni (si veda ad esempio il rapporto Milan-Torino). Se il club deve continuare a tenere a libro paga un dirigente per fargli dire continue banalità in tv o chiedersi perché sia in discussione allora meglio chiederne subito l’allontanamento e gettare le basi per il mercato estivo con qualcun’altro. Perché questo è il momento per creare la squadra del futuro.
Articolo a cura di Marco Lepore