Il Napoli grazie a una lunga serie di bilanci in utile è il club più liquido della Serie A e probabilmente tra i più liquidi in Europa. In cassa c’erano più o meno 100 milioni di euro. E non ci sono debiti finanziari. Non stupisca, quindi, come il Napoli abbia già pagato tre mesi di stipendi (22 milioni di euro circa) mettendosi in regola e che non abbia la fretta di altri nel cedere ai Fondi la partecipazione del 10 per cento della MediaCompany in Lega. Il problema sono gli scenari: De Laurentiis e gli altri padroni della serie A vedono nero non solo in questa stagione ma anche in quella successiva. Si venderà poco (e il mercato di gennaio lo ha già dimostrato che quasi tutti sono rimasti al palo) e quindi club come il Napoli non potranno investire come invece hanno sempre fatto dalle plusvalenze. Sono gli introiti dei diritti tv che aiutano a tenere su il mondo del calcio, ma anche qui non si sa fino a quando. E in che misura. Da qui, l’obbligo economico per il Napoli di acciuffare gli incassi della Uefa. Per questo De Laurentiis è teso perché per il secondo anno consecutivo non può correre il rischio di non prendere parte alla spartizione del jackpot milionario della grande Champions. Peraltro è evidente come il timore sia legato anche alle perdite commerciali perché tante aziende potrebbero non rinnovare la propria partnership. P. Taormina (Il Mattino)