La brutta sensazione è che tutto quello che “gira” intorno alla morte di Diego Maradona rischi di non venire mai alla luce e che i ben noti problemi del Pibe de Oro vengano utilizzati per insabbiare negligenze ed errori. Ormai le conversazioni, le chat private diventate pubbliche, avvolgono in un panno nero tutti quelli che orbitavano nell’ universo di Maradona, soprattutto quelli che dovevano tutelarne la salute. Di seguito una conversazione riportata da Il Mattino:
«L’ho detto a Maxi (Pomargo) che se c’è un’autopsia, salta quella», dice il medico personale di Maradona Leopoldo Luque nelle ultime intercettazioni. Il riferimento è alla marijuana, che secondo la conversazione Diego usava regolarmente prima del suo ricovero alla clinica Olivos. È evidente – ed emerge dalle conversazioni – che il medico e il suo collaboratore cercavano un modo per evitare problemi legali in caso di esito tragico dovuto all’uso di droghe. Nello scambio si parla di un tale “Charly” che viene identificato come la persona che avrebbe fornito a Maradona le sigarette di cannabis. «Non sopporto più la situazione in cui Charly dà la marijuana a Diego. Non so come fermarlo»