Di Gennaro, ex calciatore: “Non credo ci sia una favorita tra Juve e Napoli”

Antonio Di Gennaro, ex calciatore ed allenatore, nonché opinionista Rai, è intervenuto su Radio 1 Station, ecco le sue parole:  “Con l’arrivo di Prandelli sembrava che la squadra fosse in ripresa, soprattutto dopo la vittoria per 3-0 contro la Juve, ma, alla lunga, sono uscite fuori le lacune, soprattutto in fase difensiva. Settimana prossima c’è una sfida importante per non retrocedere, contro il Crotone. Il Napoli di ieri? Quando vinci 6-0 non è mai solo fortuna. La squadra di Gattuso ha creato problemi a tutti, ma a volte è mancata la cattiveria ed il cinismo sotto porta. Ieri è stata cinica e pragmatica, creando azioni di qualità e concretizzando. Ci sono vari aspetti, prima di partite importanti come quella di mercoledì, che possono influenzare l’incontro: pertanto, non credo ci sia una favorita tra Juventus e Napoli. Per quanto visto ieri, sicuramente il Napoli è favorito, ma se guardiamo la storia e la rosa della Juventus sappiamo bene che ha nel dna la capacità di reagire. Per i partenopei, è stato bravo Gattuso a compattare la squadra, anche grazie a questo famoso pranzo con tutta la rosa, ed i risultati gli hanno dato ragione. Credo che Napoli e Juventus partano alla pari. Sono anni che le due squadre partono alla pari, ma quest’anno il Napoli ha finalmente una rosa competitiva per tutte le competizioni. Ha avuto un periodo difficile con Gattuso, culminato proprio contro la Fiorentina, al San Paolo, l’anno scorso, quando perse per 2-0 ed addirittura si paventava la possibilità di richiamare Ancelotti. Dopo quella partita ci fu la svolta. Io credo che Gattuso vada confermato. Demme? Un giocatore di grande equilibrio, molto importante ed essenziale. Bakayoko è stato comprato per dare fisicità al reparto di centrocampo. Il calcio da quando c’è il Covid non è più lo stesso e molti calciatori stanno accusando questa inversione di tendenza: uno di questi è Fabian Ruiz. Parte da troppo lontano per puntare la porta, che è la sua abilità maggiore. Zielinski? Credo che sia tra i più bravi nel suo ruolo a livello europeo. Gli manca solo un po’ di continuità per diventare un top player. Insigne è diventato un leader e Lozano è tutt’altro rispetto a quello visto lo scorso anno”.

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