In esclusiva ai microfoni de Ilnapolionline è intervenuto Marco Paolo Puleo, direttore sportivo, che ha parlato della situazione delle milanesi e del Napoli e come si dovrebbero muovere sul mercato, ecco le sue parole:
Di cosa si occupa attualmente? “Io attualmente sono un collaboratore della gestione sportiva, iscritto all’ ADISE ( sindacato dei direttori sportivi) di cui il presidente è Beppe Marotta ds dell’Inter e sono neoreferente dei collaboratori della gestione sportiva della Lombardia. In questo momento sto cercando squadra come direttore sportivo, covid permettendo.”
Quali sono state le sue esperienze lavorative? “Io sono cresciuto nei settori giovanili. Ho lavorato come istruttore sportivo, avendo anche il patentino di allenatore UEFA B, in un oratorio di Milano ed in seguito ho avuto la fortuna di entrare in una società professionistica cioè la Pro Patria, come allenatore in seconda per le categorie delle attività di base. Successivamente sono passato al Como, società che militava all’epoca in Serie C, dove ero primo allenatore, nelle categorie di base e nei giovanissimi nazionali, e grazie a Giampaolo Montesano responsabile della gestione tecnica del Como, sono cresciuto e sono diventato responsabile dell’attività di base del Como calcio, ruolo che ho ricoperto per 4 anni. Poi dal 2010 al 2012 sono stato responsabile del settore giovanile del Renate, l’anno successivo sono andato al Casale del direttore Gigi Pavarese , dove ricoprivo sempre il ruolo di assistente dell’area tecnica. Poi ho avuto un’esperienza come direttore sportivo del Vigevano Calcio, ho lavorato come responsabile del settore giovanile del Seregno della famiglia Di Nunno, attuale proprietario del Lecco e sono stato anche responsabile del settore giovanile della Folgore Caratese, dove abbiamo lanciato tanti talenti per esempio Luca Troiano e Lorenzo Cacciatori, che ora giocano in prima squadra ed hanno grande talento. Poi la mia ultima esperienza l’anno scorso prima come responsabile settore giovanile e poi come direttore sportivo del Pavia Calcio.”
Secondo lei il calcio in Lombardia ha delle cose da migliorare? “Io credo che in Lombardia, come in tutta Italia, tutto è migliorabile, perchè bisogna modernizzarsi, bisogna cambiare i modi di comunicazione, nei settori giovanili non bisogna fossilizzarsi sul risultato, ma lasciare il tempo di crescere. Ora nella Lega nazionale dilettanti ci sono state le elezioni ed è stato eletto anche Tavecchio, che avrà da migliorare le condizione dei dilettanti in Lombardia ma anche in tutta Italia. Con il protocollo anti-covid attuale io vedo molto difficile la ripartenza dei campionati minori, perchè sono molte squadre e troppi campionati, per cui i costi sono troppo elevati. In questi casi subentra la bravura dei direttori sportivi che con la loro professionalità, devono essere bravi a consigliare ai presidenti nei costi e ricavi così da avere la gestione finanziaria meno esosa.”
Lei è stato direttore sportivo del Pavia e del Renate tra le tante altre, cosa ne pensa della formidabile stagione di quest’ultima? “Con il Renate è stata una bellissima esperienza, ho ancora un rapporto speciale con la società, perchè ho lavorato con gente competente, che fanno il salto lungo quanto la gamba e che capiscono di calcio. Il proprietario, Luigi Spreafico e Giancarlo Citterio, sono imprenditori vecchio stampo, molto bravi a scegliere le persone e a far quadrare i conti, senza farsi condizionare dal tifo, insomma imprenditori con certe regole. Hanno scelto un grande staff, infatti come direttore generale hanno Massimo Crippa, ex giocatore del Napoli di Maradona, che ha fatto crescere molto la società portandola dall’eccellenza alla Serie C ed è una vera e propria bandiera dela società. Inoltre ha lanciato ragazzi per la Serie B e C, come Carriero, centrocampista di proprietà ora del Parma in prestito all’Avellino e Ierardi, terzino sinistro del Vicenza. Gli auguro di realizzare il suo sogno, cioè di andare in Serie B, forte anche del fatto che ultimamente il Monza gli avrebbe dato il consenso di usare il suo stadio, più adatto per la categoria.”
Cosa ne pensa della stagione di Milan e Inter? “Questo del Milan fino ad ora è stato incredibile, sopra ogni rosea aspettativa. Considerando che a questo punto della scorsa stagione Pioli, era quasi sulla graticola, ha fatto un ottimo lavoro, ha amalgamato il gruppo e ha dato delle idee. A me questo Milan piace ed ha un gioco ben definito, qualunque siano gli interpreti. quindi la squadra non è Ibra-dipendente, come si poteva pensare. La squadra gioca bene sempre e ciò significa che hanno capito il dictat di Pioli. Ad oggi ho delle remore sul fatto che possano vincere lo scudetto, per via della completezza della rosa e della poca esperienza. L’Inter invece ha fatto la scelta di prendere giocatori d’esperienza, ma non vedo identità di gioco, ma una squadra che vince grazie alla forza fisica e alle giocate individuali di Hakimi, Lukaku e Lautaro. Nonostante ciò reputo l’Inter favorita per lo scudetto.”
Cosa dovrebbe fare le milanesi nel calciomercato? In questo momento il Milan, ha bisogno di un difensore centrale e di una prima punta che faccia rifiatare Ibrahimovic; ultimamente ha preso Meitè, che è giovane e ad esperienze alterne ha fatto bene, al Milan serve, dalle sue prime parole a Sportitalia dice che vuole far bene e punta ad essere riscattato, ciò fa ben sperare. Per quanto riguarda l’Inter, con le voci di una possibile cessione della società Suning, non so quanto possa fare mercato. Magari manca un regista, infatti nella partita di Coppa Italia contro la Fiorentina, hanno adattato Eriksen, ma se non hai un’ idea di gioco ben definita è inutile comprare un play. Io penso che già la rosa dell’Inter come è adesso possa ambire allo scudetto, anche perchè il mercato è bloccato ed Erisksen non puoi cederlo adesso. Io penso che con Eriksen, si sia sbagliato dall’inizio, perchè è un giocatore che va quasi coccolato e invece Conte ha usato sempre di più il bastone che la carota.”
Secondo lei Giuntoli è un buon direttore sportivo? “Per me ha dimostrato di esserlo, io penso che stando in Serie A, delle qualità da direttore sportivo le abbia eccome. Sicuramente a Napoli, lavorare con una figura ingombrante come il presidente De Laurentiis non è facile, perchè è un pò come Lotito, ciè è un presidente imprenditore, che vuole tenere sempre il bilancio in positivo piuttosto di vincere e questo condiziona un pò le scelte del direttore sportivo. Io penso che De Laurentiis deve essere chiaro con la piazza e dire le sue intenzioni future con il club. Sicuramente sta facendo bene, collezionando ottimi secondi e terzi posti, conditi da qualche Coppa Italia e Supercoppa, ma se si vuole fare altro bisogna cambiare atteggiamento e credo che bisogna investire sui settori giovanili, prchè non è possibile che si perdono talenti come Donnarumma ed Esposito, che sono costretti ad emigrare al Nord. Mercato Napoli? Il Napoli deve risolvere i problemi in casa con le situazioni Milik e Llorente e deve capire la condizione fisica di Osimhen, che va gestito dopo quella bravata fatta ed essendo reduce dall’infortunio, bisogna prima recuperarlo. Per il resto forse si potrebbe prendere un terzino, ma mi fermerei lì”
Per lei il Napoli dove arriverà in tutte le competizioni? “Il Napoli ha la maturità di arrivare fino in fondo in Coppa Italia e può lottare per le prime quattro posizioni in Serie A, mentre in Europa League bisogna vedere perchè il Napoli ha un handicap importante cioè di non avere molti giocatori alti e fisici. In Europa la media varia da 1,88 a 1,96 m, mentre il Napoli, ha pochi giocatori che rientrano in questo range soprattutto davanti, inoltre non è una squadra con molta esperienza internazionale, soprattutto il mister, che reputo un buon mister ma non ancora un fuoriclasse. Ma questo vale per tutte le squadre italiane o quasi”.
Chi vincerà lo scudetto? “Io dico Inter, perchè essendo milanista sono scaramantico (ride ndr). Anche perchè rispetto a Milan e Juventus su tutte, ma anche Napoli e Roma, l’Inter non ha più le coppe europee e per questo è leggermente avvantaggiata.”