Mertens ha una tendenza tutta sua, che sistematicamente (tranne in due circostanze) ha replicato: si scatena, nel girone di ritorno, quando entra nella parte di se stesso, dimentica una fase iniziale «normalissima» e si trascina su livelli eccezionali. E’ da gennaio in poi che la sua media s’impenna, raggiunge vette inesplorate in quella esistenza da ala che l’ha accompagnato per un po’. E Mertens è cambiato, e in che modo, nell’inverno del 2017, quando si è proiettato in questa sua sfarzosa dimensione lasciandosi dondolare dalla sua natura gioiosa e ne ha segnati novantasei (96) smentendo la teoria iniziale sulla sua investitura da «falso nueve». A Giordano (CdS)