Il Napoli sbanda, ma anche stavolta, come successo già a Udine in campionato, non deraglia. Perché gli azzurri possono contare su un Lozano formato Champions, che nel primo tempo dribbla, serve assist e soprattutto segna. I due gol dell’Empoli arrivano per altrettante magie di Bajrami, ma sono campanelli d’allarme su un sistema difensivo che ancora dimostra grosse lacune. Ok, è tornato Koulibaly, ma non è quello di 2 mesi fa, e si vede. Petagna si conferma croce e delizia: sbaglia tanto e poi segna il gol decisivo in attesa del rientro di Mertens che già con la Fiorentina potrebbe riprendersi il posto al centro dell’attacco.
MERET 6
Per parare le parabole perfette di Bajrami avrebbe solo bisogno del mantello rosso e la tutina azzurra. Non essendo né Clark Kent, né tanto meno la sua versione con i superpoteri, per due volte deve limitarsi a guardare la palla sfilargli accanto prima di terminare la sua corsa in rete. Per il resto della partita è spettatore.
DI LORENZO 6
Il tuffo di testa con il quale va a raccogliere l’assist delizioso di Lozano e a spedire il pallone in rete è da 10 per tutta la giuria. Rischia di vanificare la prodezza appisolandosi su Bajrami e lasciandogli tutto il tempo per prendere la mira e battere Meret con il destro a giro che vale il momentaneo pareggio.
RRAHMANI 6
Dopo tre giorni di cura con i Ghostbuster, i fantasmi di Udine sembrano alle spalle. È pur vero che dalle sue parti i pericoli latitano e poi va detto che la presenza di Koulibaly è una bella garanzia. Si mette in mostra con un lancio di 50 metri che innesca Politano in campo aperto.
KOULIBALY 5,5
Era mancato eccome. Perché lì dietro è l’uomo d’ordine, quello che tesse le fila. Sbaglia qualche appoggio, forse anche per un po’ di mancanza di lucidità, ma nelle chiusure è il solito muro solido e difficile da scalare. In campo per tutti i 90 minuti e questa è davvero un’ottima notizia per il Napoli e Gattuso.
GHOULAM 6
Eppur si muove. Che visto il passato non troppo remoto, è già una notizia. Ma la cosa migliore della sua partita la realizza da fermo, disegnando la traiettoria al veleno del calcio d’angolo che precede il gol del 3-2. In fase di copertura, invece, ancora, troppe lacune: lascia buchi pericolosi.
DEMME 6,5
Era arrivato a Napoli un anno fa con l’etichetta del bravo regista e niente di più. Dopo dodici mesi, e dopo la cura Gattuso, lo ritroviamo centrocampista completo: tiene palla, sa sempre cosa farne e all’occorrenza si butta in avanti a cercare gloria. La sua mancanza si era sentita eccome.
LOBOTKA 5,5
Perde qualche pallone sanguinoso che potrebbe costare caro, molto caro. E in occasione del 2-2 è troppo distratto vanificando il buon lavoro al servizio della squadra tra recuperi e ripartenze. Non essendo un fulmine di guerra non gli si può chiedere la sciabola e il fioretto insierme e si vede tutto.
POLITANO 6,5
Sguscia via come un’anguilla. Ha una voglia matta e non perde tempo per farlo capire ai malcapitati difensori dell’Empoli che se lo vedono comparire e scomparire alla velocità della luce. Propizia il raddoppio con il cambio di campo sul quale si avventa rapace Lozano.
ELMAS 5
Le sue incursioni in punta di piedi farebbero il pieno di applausi al National Theater di Skopje, peccato che questo sia ben altro palcoscenico. Troppo leggero. Gli manca sempre la zampata vincente per chiudere in bellezza le azioni che pure prometterebbero sempre bene.
LOZANO 7,5
Anche senza Lorenzo, chi gioca sulla sinistra dell’attacco del Napoli si dimostra magnifico. Lozano, infatti, slalomeggia a tutta birra e al termine con un esterno delizioso serve l’assist per la zuccata di Di Lorenzo. Sul raddoppio, invece, si mette in proprio: approfitta del gentile omaggio di Zappella e fulmina Furlan da fuori area.
PETAGNA 6
Dopo una serie infinita di tentativi, segna il gol del terzo vantaggio. Ed è una rete da bomber di razza perché raccoglie una palla vagante in area e la sbatte in rete con tutta la violenza che gli è rimasta in corpo. Il giusto premio per l’ennesima prestazione generosa ma troppo poco cinica sotto porta.
INSIGNE 5,5
Nemmeno il tempo di entrare che spara alle stelle un pallone facile facile che chiederebbe solo di essere accompagnato in rete. L’errore non lo demoralizza e con il passare dei minuti è sempre più protagonista delle trame offensive del Napoli. Utile anche quando c’è da difendere il vantaggio nel finale.
FABIAN RUIZ 6
Con un sinistro dalla lunga distanza centra in pieno il palo che smette di tremare dopo non meno di 5 minuti. Sfortunato nella conclusione potente e precisa con la quale manca davvero di pochissimo il bersaglio grosso. Con il suo ingresso in campo il Napoli aumenta il peso offensivo.
ZIELINSKI 6
Un po’ mezzala e un po’ trequartista, perché quella tra le linee è diventata la sua comfort zone. Utile a tutto campo, ma soprattutto quando c’è da tenere la palla, perché lo fa sempre con lucidità e testa alta, permettendo ai compagni di salire e smarcarsi al momento più opportuno per ricevere.
BAKAYOKO sv
Solo qualche scampolo di partita per l’eroe di Udine. Stavolta Gattuso non gli chiede di dover salvare la barca con una zuccata vincente nel finale, ma solo di fare legna in mezzo al campo e tenere i pericoli lontano dalla porta di Meret. Missione compiuta senza dover troppo penare.
LLORENTE sv
È il centroboa chiamato a calamitare sul suo fisico da corazziere gli ultimi palloni vaganti della partita. Ci mette soprattutto esperienza, quella utile a gestire un finale che in altri momenti avrebbe potuto riservare ben più di qualche piccolo grattacapo alla difesa del Napoli.