Udine racconta tante storie azzurre. Disastri, prodezze, episodi…Senza ritornare alla Mano de Dios, guardando solo agli ultimi anni. Il 3 aprile del 2016, nella prima stagione di Sarri, la Juventus è avanti di tre punti e al Napoli va di traverso il lunch-match. “El Pipita” perde il controllo di se stesso, dà in escandescenza, lascia i compagni in inferiorità numerica e si prenderà poi tre giornate di squalifica. 3-1 per l’Udinese, sulla cui panchina ha debuttato Gigi De Canio. Fine dei sogni. Un anno fa, sette dicembre 2019, il Napoli di Ancelotti arriva a Udine ancora turbato dalle proprie fratture interne, pareggia, però non basta: quella sera, si concretizza l’idea di cambiare allenatore. Fine della storia. Ma anche buone notizie: alla Dacia Arena, novembre 2016, Insigne si scongela dopo un digiuno di 13 partite e con la sua doppietta abbatte un tabù che durava da nove anni. Fine dell’astinenza (anche quella personale, ovviamente). Mentre Fabian Ruiz, trenta milioni di euro appena spesi, un destino che sembra disegnato nel suo mancino, sempre qui, decide di segnare con il destro il suo primo gol napoletano. Fine dei tormenti (almeno di quel tempo, che sembra assai distante).
A Giordano CdS