Un punto controverso della successione riguarda il vecchio contenzioso con il fisco italiano. Il legale napoletano Angelo Pisani ha lottato al fianco di Maradona negli anni scorsi affinché questo debito, ritenuto sempre ingiusto dall’ex campione, venisse cancellato. L’avvocato D’Alessandro adesso sottolinea: «Il debito più importante è quello con il fisco italiano. Quando Morla lo denuncerà, dovrà pagarlo l’amministratore giudiziario affinché si sistemi la situazione. Il giudice dovrà riferire in Italia che ci sono 40 milioni nella successione e avvisare il fisco di riscuotere». Ma secondo l’avvocato Pisani la situazione è totalmente differente: «Gli eredi di Maradona non devono accollarsi gli interessi, come prevede la legge italiana, dunque la cifra non sarebbe di 40 milioni ma eventualmente quella iniziale di 3,5 milioni, peraltro da non pagare perché la Commissione tributaria provinciale di Napoli ci ha dato ragione nel 2016: i pagamenti, benché non dovuti da Maradona e dal Calcio Napoli per altre sentenze a loro favorevoli, erano stati effettuati dal datore di lavoro in occasione di un condono».
C’è poi la questione dei rapporti col Venezuela. Secondo il sito Infobae.com, gli accertamenti richiesti a Caracas riguardano i contratti sottoscritti da Maradona con il governo grazie alla solida amicizia con i presidenti Chavez e Maduro. L’avvocato D’Alessandro ha dichiarato che per questi contratti il governo venezuelano dovrà versare 50 milioni agli eredi di Maradona, che era stato anche ambasciatore del Venezuela in alcune trattative internazionali per lo scambio di grano, farine e petrolio. F. De Luca (Il Mattino)