Fabio Quagliarella ha detto no. Ringraziando, con rispetto ed educazione. Quelli che si devono, sempre, a chi ti vuole dare una chance, anche se il cuore ha altri colori, se nella mente ci sono altri obiettivi, altre ambizioni. L’attaccante di Castellammare ha respinto le lusinghe di un ritorno alla Juve e a quasi 38 anni (li compirà il prossimo 31 gennaio) affida ad Instagram le motivazioni del suo rifiuto al ritorno in bianconero: «Se hai dato tanto e ricevuto ancora di più, se ogni volta senti l’emozione che batte dentro il petto, vuol dire che ci sono legami più forti di tutto, che vanno oltre lusinghieri corteggiamenti, che mettono da parte la cronaca e rispettano la storia. Io penso, vivo e gioco così. Forza Sampdoria». Radiomercato sussurra di un rifiuto anche dettato da condizioni non particolarmente gradite, di contratti fatti da 6 e non da 18 mesi. Ciò non toglie, però, che quello di Quagliarella resta un rifiuto romantico, di un calciatore che si è legato ad una tifoseria e ad una maglia, di un uomo che nella sua Napoli ha vissuto esperienze difficili, con il sorriso che è arrivato solo grazie alle aule di un tribunale. La storia non si fa con i sé, ma se si fosse fatto vivo De Laurentiis, l’epilogo sarebbe potuto esser anche diverso. M. Giordano (Il Mattino)