In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Giancarlo Padovan, giornalista: “Il momento del Napoli è particolare. Dire difficile forse no, ma i risultati dicono altro rispetto alle prestazioni. Secondo me è un problema mentale, psicologico, di connessione con la partita. Ieri ne ho sentite di tutte i colori: una ad esempio è quella di aver rinunciato a Petagna nel primo tempo e dargli un turno di riposo. Lui vuole il veleno sotto porta dai suoi giocatori ed è vero, ma devi trasmettergli questa esigenza. Per ora questo messaggio non passa. Io credo che il giudizio sull’allenatore non sia svincolato da quello sui calciatori. Calciatori e allenatore sono sulla stessa barca. Non si possono scindere le responsabilità dei giocatori da quelle del tecnico. È un momento particolare. A Cagliari la squadra ha giocato in maniera ottima e ha vinto, ieri ha giocato bene ma non ha segnato. Non segnare è una colpa. Più colpa dei giocatori o dell’allenatore? È un problema strutturale. Ieri per una scelta strana i gol non sono arrivati: Lozano prima punta si è visto che pativa. Petagna non stava bene fisicamente? Forse si è un po’ trascinato, ma se un giocatore non può giocare, non lo metti. Poi certe cose per dirle bisogna saperle e io non le so. Gattuso? Gattuso è uno degli allenatori più autocritici che io conosca. Spesso si dà responsabilità che non ha. Se lui avesse sbagliato lo avrebbe detto. Ha voluto fare turn over ed è vero. Sinceramente il turn over lo fai con lo Spezia e non con l’Inter. Una squadra non deve andare nel pallone? Vero ma bisogna capire chi è andato nel pallone se lui o la squadra. Se la squadra va nel pallone la responsabilità è certamente dell’allenatore, perché gli strumenti deve darli l’allenatore. Poi certamente non basta dire in conferenza stampa che hai tirato 25 volte, ma il calcio è un gioco in cui è previsto il gol e se non lo fai, hai colpa. Poi dopo ci sono stati dei fatti contingenti: il rigore che forse non era rigore. Quelle cose sfuggono alla previsione”.