A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Spezia

Approfondimento su Napoli-Spezia

Napoli-Spezia: è stata una delle peggiori Epifania che gli azzurri hanno fatto passare a tutti i loro tifosi con una sconfitta incredibile.

Era la partita per far decollare la classifica del Napoli, al cospetto di uno Spezia che, reduce da tre sconfitte consecutive, appariva vittima sacrificale. E invece sono i liguri a imporsi con uno storico 1-2 esterno di rimonta e in inferiorità numerica che lascia poco spazio agli alibi. Ecco i principali spunti del match:

  • La biscia senza “veleno”: da quattordici mesi siamo ad ascoltare le stesse parole, ovvero la mancanza di veleno e la squadra che non riesce a fiutare il pericolo. Il problema però, caro Gattuso, è che neanche tu sembri riuscire a fare molto per invertire il trend, perche queste risposte andavano bene un anno fa dopo la sconfitta in casa contro il Lecce. Oggi a mio avviso il tecnico non ha più alibi per tre ragioni: il 4-2-3-1 può farlo se ha i giocatori adatti (non vedere che si soffre contro squadre organizzare nelle ripartenza è molto grave e ieri la sconfitta è sembrata simile a quella contro il Sassuolo). Ha commesso alcuni gravi errori che hanno portato all’esonero del suo predecessore (alternanza tra i portieri, Fabian vertice basso del centrocampo e ieri Lozano prima punta). Se ha il merito di aver recuperato il messicano, ha certamente ridotto il valore di mercato di ragazzi come Meret, Ruiz, Elmas. La società gli darà fiducia, ma già contro Lazio e Torino questa squadra ha manifestato dei limiti tecnico-tattici evidenti e, se sulla vicenda Osimhen ha detto “ci metto la faccia”, è un’altra colpa da imputare.

 

  • Il “Carpinapoli”: c’è un dirigente che oggi ha molte più colpe del tecnico ed è il Direttore Sportivo Giuntoli. Ci sono cicli che come i grandi amori finiscono e richiedono di voltare pagina. Ecco l’ex D.S. del Carpi, sempre troppo intento a dire in tv che non si compra ma al massimo si vende, ha ormai deluso. Non parliamo solo di acquisti (è una gara a dire chi ha voluto Osimhen ma nessuno che dichiari apertamente chi ha scelto ad esempio Lobotka) dove il terzino sinistro sembra non essere un problema nonostante Ghoulam non sia più all’altezza da quattro anni. Ma nella vicenda Milik Giuntoli che ruolo ha giocato? Dove sono le plusvalenze che hanno permesso negli anni scorsi al Napoli di investire poi su 4/5 calciatori da inserire in rosa? E dopo gli errori commessi sulle vicende Allan e Callejon, anche in questa stagione abbiamo Maksimovic (mai più in campo a mio avviso viste le imbarazzarti amnesie) e Hysaj nelle stesse condizioni? Qualcuno dirà che decide la società e allora questo è un motivo in più per andare via. E poi vorrei toccare un tema a me caro: la gestione del settore giovanile e in particolare della Primavera (retrocessa nella scorsa stagione). Aver preso Valoti come Responsabile della Primavera e averlo sostituito con un altro ex Carpi, Stefanelli, dopo il suo immediato addio è un pessimo segnale, per una cantera i cui pochissimi investimenti più sostanziosi in questi anni sono arrivati prevalentemente dal Carpi. Insomma, mentre il Bari continua tramite acquisti “made in Naples” a rinforzarsi, noi restiamo immobili.

 

  • I ricatti alla società: siamo davvero stufi di sentire un giorno si o un giorno no procuratori di calciatori “medi” farci il borsino sulla possibile permanenza dei propri assistiti, come se volessero dare un segnale al club. Manco avessimo in rosa Malcuit e Roberto Carlos, la società dovrebbe probabilmente fare scelte diverse lasciando partire i calciatori che non vogliono liberamente sposare il progetto Napoli. Non ci pare di sentire così spesso parlare il procuratore di Calabria o di Darmian e forse sarebbe meglio anche iniziare dare una sorta di vademecum per chi vuole collaborare con la società partenopea.

Articolo a cura di Marco Lepore

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