A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Cagliari-Napoli

Approfondimento su Cagliari-Napoli

Cagliari-Napoli: è ripartito ieri il campionato di Serie A con un lungo tour de force che ci porterà direttamente sino agli Europei.

Archiviato un 2020 chiuso in tono dimesso, Cagliari e Napoli volevano ripartire con un’altra marcia nella prima gara del 2021 in programma ieri alle ore 15. E per i ragazzi di mister Gattuso la prova è stata davvero convincente con un netto 4-1. Ecco i principali spunti del match:

  • Il cambio di sinfonia: ci siamo spesso lamentati dei primi venti minuti degli azzurri, ma non ieri al “Sant’Elia” perché la squadra è apparsa subito convinta e padrona del campo, dominando in lungo e in largo e meritando il largo successo forse già nei primi quarantacinque minuti.  Non ci facciamo ingannare da una singola gara (come successo ad esempio contro Atalanta e Roma) e aspettiamo nuove conferme, ma almeno segnali di rinascita in questo 2021 si intravedono.

 

  • La “passione” di Osimhen: è già iniziata la crocifissione del giovane attaccante nigeriano, colpevole (e non giustificabile) di aver preso parte a una festa in patria senza mascherina e risultato poi positivo al Covid. Ribadito che il ragazzo è stato davvero troppo leggero, ma prima di fustigare solo lui ci chiediamo dove fosse il suo procuratore? Chi gestisce un capitale da 70 milioni dovrebbe essere presente non soltanto quando c’è da batter cassa per i contratti, ma anche nella gestione del quotidiano di un atleta che può commettere peccati di gioventù. Non risparmiamo neanche qualche critica al club, perchè se è vero che non si possono controllare 25 calciatori forse per il più costoso nella storia del Napoli, infortunato e dall’altra parte del mondo, si potrebbe fare un’eccezione. Ma questo è il peccato originale della gestione De Laurentiis, ovvero una società snella e con poche figure.

 

  • Il polacco buono e quello cattivo: in questa piazza ci sono due calciatori polacchi che attirano l’attenzione dei tifosi. Uno ha sposato il progetto Napoli diversi anni fa e dopo essere arrivato all’ultimo anno di contratto, ha sposato la maglia azzurra firmando il rinnovo in tempo utile, regalando ieri due “pepite” e si chiama Zielinski. L’altro, dopo due crociati rotti e uno stipendio che al 27 del mese continua ad arrivare regolarmente, ha deciso di fare la guerra al club non rinnovando (senza discuterne adesso se a torto o a ragione) e rifiutando qualunque proposta e si chiama Milik. L’origine è la stessa ma l’amore per la maglia azzurra è completamente diversa..

 

  • Incredibile ha fischiato: ci sono volute quasi 14 gare complete per vedere il signor Manganiello (oggi eroe nazionale) indicare il dischetto. Pare che anche la normale programmazione televisiva sia stata interrotta per darne la notizia a reti unificate: c’è un calcio di rigore per il Napoli! Il più inutile che possa esistere visto che il risultato era ormai acquisito, ma come dice il poeta eppur si muove..

 

  • La questione “personale”: girando sul web leggo con molta attenzione giudizi e pareri degli addetti ai lavori al fine di trovare degli spunti (i tifosi invece possono avere idee diverse ed è legittimo). Ma guardando le pagelle di Ruiz sono inorridito a vedere dei 5 e dei 5,5 al ragazzo. Non sarà simpatico e neanche troppo sorridente, ma definire insufficiente la prova del centrocampista è roba da “ora gliela faccio pagare”, come se lo spagnolo avesse fatto uno sgarbo personale al  singolo giornalista. Anche il sottoscritto ha dei pallini (ad esempio non mi piace per caratteristiche tecniche Bakayoko ma ieri la sua prova è stata inequivocabilmente positiva), ma chi scrive ha l’obbligo di raccontare ciò che vede e non ciò che immagina, nel rispetto dei lettori.

 

Articolo a cura di Marco Lepore

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