L’editoriale di Barbano sulle pagine del CdS sulla sentenza di ieri pomeriggio del Coni e sulla vicenda Juventus-Napoli-Asl: “C’è una lezione per il calcio nella sentenza che annulla il tre a zero a tavolino e il punto di penalizzazione al Napoli, e rimette la palla al centro dell’Allianz Stadium: l’autonomia dello sport non
Ciò implica un’altra conseguenza: la giustizia federale non può essere un dopolavoro dove si esercita la fantasia pomeridiana di giuristi à la carte. Che intrecci in una miscela logicamente incoerente – come ha fatto maldestramente la sentenza d’appello – istituti del diritto penale ai principi di correttezza e lealtà proprie dello Sport. Il rischio è quello di costruire una giurisdizione del sospetto, troppo arbitraria per non cozzare con il garantismo che vuole ciascuno innocente fino a prova contraria, e troppo incline a piegarsi a interessi e a rapporti di forza interni al movimento agonistico. Per sottrarsi a questa tentazione, la giustizia sportiva deve fare un salto di qualità. E non scambiare mai più il rigore nell’accertamento delle prove con le scorciatoie del moralismo. Questo vale allo stesso modo per Alex Schwazer come per Juve-Napoli, e per i tamponi dubbi di Immobile.
Se tuttavia da ieri sera la palla torna al centro del campo, vuol dire che nella catena decisionale c’è quel giudice che, a Roma come a Berlino, è in grado di far coincidere il rispetto formale della legge con l’equità che fa lo sport più vero e più bello. E allora, si giochi”.
Fonte: Barbano CdS