Il calcio ai tempi del Covid-19, tra giri dei tamponi, test effettuati nell’arco della settimana e protocolli da rispettare. In tutto questo non mancano gli infortuni che inevitabilmente sono una seccatura per i club. Di questo e delle questione inerenti la vicenda del protocollo, ilnapolionline.com ha intervistato il Direttore Responsabile della Clinica Medica ortopedica dell’Università Federico II Carlo Ruosi.
Ieri pomeriggio è uscita la diagnosi sull’infortunio di Mertens. Trauma distorsivo I e II Grado della caviglia con interessamento del comparto mediale. Ci spiegheresti che tipo di infortunio si tratta? “Il tipo di infortunio che ha subito il ragazzo è di solito riguardante ben 4 gradi della caviglia, ma per fortuna l’ultimo non gli interessa, perché si sarebbe trattata di una frattura. Il I e il II sono semplicemente dei problemi all’osso, dove in questo caso devi stare a riposo dai 7 ai 10 giorni. Dopo di che il giocatore dovrà iniziare la fase di riabilitazione, in tutto tre settimane di sosta. Il suo tipo di infortunio è grave, ma che poteva anche essere peggio, se ci fossero stati gli interessamenti dei legamenti, ma non è questo il caso. Sul ritorno in campo, potrebbe tornare per metà Gennaio, però se conosco bene lo staff medico azzurro, essendo un tipo di problema non serio, ma comunque fastidioso, si consiglia il riposo, per farlo tornare in campo al 100% senza fargli correre grossi rischi”.
Un altro infortunato in casa Napoli è Victor Osimhen, dove la punta ha subito una lussazione alla spalla. Cosa ne pensi in merito? “Io penso che lo staff medico della Nigeria abbia commesso l’errore di non immobilizzare subito la spalla lussata. Non facendo questo passaggio purtroppo al ragazzo si è riacutizzato il dolore ed è per questo che lo staff medico del Napoli non vuole affrettare i tempi. Si fosse fatto questo importante passaggio, probabilmente poteva tornare in campo prima, mentre ora vince la linea della prudenza, perché se dovesse subire in un contrasto la botta alla spalla la situazione andrebbe a degenerare. De Laurentiis fa bene ad arrabbiarsi per le nazionali, perché avendo speso tanti soldi per la punta ex Lille, sta subendo un danno economico non indifferente, oltre che tecnico per mister Gattuso e la squadra”.
Tu che fai parte dell’area medica, ti vorrei chiedere un giudizio sul protocollo in tempo di Covid-19 tra tamponi e rispetto delle norme vigenti. “Devo essere sincero, è un protocollo, quello redatto dalla Figc, che viene rispettato alla lettera dagli sportivi e sta dando i suoi frutti. Il calcio sta andando avanti senza grossi problemi e i risultati sono soddisfacenti”.
Infine quali sono le procedure che vengono effettuate per quanto riguarda i tamponi nell’arco della settimana? “Come tu ben sai, vengono effettuati due o tre giri di tamponi al gruppo squadra, riguarda i calciatori e a tutto lo staff. I risultati arrivano entro le 72 ore, mentre i test sierologici, inerenti il sangue, due volte al mese. Io mi occupo dei tamponi del Napoli femminile ed è molto rigido, come nel calcio professionistico. Gli atleti si stanno comportando in maniera esemplare ed è per questo che si sta andando avanti nel migliore dei modi”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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