Il Napoli, dopo il assaggio del turno di Europa League, torna in campionato, ad affrontare la Sampdoria allo stadio Diego Armando Maradona. I liguri, dopo aver retto l’inizio degli azzurri, passano con Jankto. Mal messa la difesa partenopea e l’ex Udinese supera imparabilmente Meret. La reazione dei ragazzi di Gattuso arriva solo nel finale di primo tempo con Mertens e Insigne, entrambi i casi, parate di Audero. Nella ripresa il mister fa entrare Lozano e Petagna e la musica cambia. Il pari arriva su cross di Mertens e colpo di testa del messicano, nulla da fare per il portiere ospite. L’ex Psv Eindoven è in gran forma, prima sfortunato, dove coglie il palo, ma poi arriva il gol su un suo traversone e la testa vincente di Petagna. Ancora lontano dalla forma migliore Di Lorenzo e male Fabian Ruiz.
Meret 6 – Sparge un po’ di incertezza intorno a sé (su un’uscita al 18’ e un po’ sul gol), poi sistema la sua domenica con una manata sul destro di Candreva.
Di Lorenzo 5 – È finito in un limbo, dal quale fatica a uscirne: gli mancano i tempi e sulla ripartenza della Samp, lui sta in una terra di nessuno.
Manolas 7 – Il sospetto che sullo 0-1 ci sia pure qualcosa di suo svanisce con altri 90’ che attraversa sistematicamente correndo in avanti.
Koulibaly 6 – In assenza di preoccupazioni serie, si occupa dell’ordinaria amministrazione.
Ghoulam 5,5 – Piccoli squarci, che si intravedono, ma dev’essere l’illusione che il destino gli stia restituendo ciò che gli ha tolto.
Mario Rui (14’ st) 6 – Per introdurre brio in una squadra appiattitasi.
Fabian Ruiz 5 – Sbaglia la partita ma là in mezzo anche a tre gli manca la verticalità e non solo quella.
Petagna (1’ st) 7 – Il gol appartiene al repertorio. Poi va a fare la «guerra», anche in difesa, e comunque sposta fisicamente una partita terribilmente scomoda.
Demme 5,5 – L’ombra di Verre s’allunga su di lui improvvisamente e basta (ma avanza) per restringere gli angoli di passaggio.
Bakayoko (14’ st) 6 – Sbaglia troppo tecnicamente ma poco, tatticamente: almeno il Napoli, a un certo punto, ha uno scudo.
Politano 5 – È ornamentale, defilato, privo di guizzi che inducano a crederci ancora.
Lozano (1’ st) 8 – Un gol, un assist, un palo: un’iradiddio che in 23’ fa tutto quello che il Napoli non si è neanche sognato di immaginare.
Zielinski 6 – Da trequartista a mediano a mezzala gli è toccato tutto l’arco costituzionale del centrocampo: appare disorientato, ma sparge calcio pulito.
Lobotka (32’ st) 6 – In un quarto d’ora, fa sentire la propria voce.
Insigne 6 – La generosità nell’andare a inseguire chiunque condona la testardaggine in alcune scelte.
Mertens 6,5 – Si sveglia nella ripresa e tra un assist e una corsa all’indietro, fa tutto quello che può.
Gattuso (all.) 6,5 – La reazione gli appartiene, per le scelte (coraggiose) nell’intervallo. E l’onestà intellettuale, che gli va riconosciuta, lo spingerà a cercare soluzioni che da un po’ sembrano svanite.
A cura di A. Giordano (Cds)