Eraldo Pecci giocò un anno nel Napoli di Maradona, quello che nel 1985-1986 arrivò terzo gettando le basi per la vittoria dello scudetto la stagione successiva: lui il tricolore lo vinse dieci anni prima con il Torino, un anno di emozioni indimenticabili, il testa a testa con la Juve del campionato 1975-1976 che finì con il trionfo dei granata che riuscirono a chiudere il torneo di serie A con due punti di vantaggio sui bianconeri.
Sampdoria, Lazio, Inter e Torino: la volata di Natale quanto potrà essere indicativa per il cammino del Napoli in campionato?
«Natale è sempre un traguardo importante per il campionato, a quel punto della stagione si tracciano i primi bilanci della stagione: queste partite saranno sicuramente indicative per gli azzurri soprattutto quella in trasferta con l’Inter di Conte».
Gli azzurri potrebbero prendere lo slancio giusto per una stagione di vertice?
«Queste gare potrebbero determinare una classifica di un certo tipo a Natale che servirebbe per rafforzare le convinzioni degli azzurri: il Napoli si sta dimostrando una squadra compatta che perde poco e potrà giocarsela per lo scudetto insieme alle altre in un campionato molto complesso e con tante partite ravvicinate».
Chi sono le altre candidate allo scudetto?
«Il Milan è una bellissima sorpresa e sta avendo un rendimento costante, una squadra molto quadrata che per questo potrà lottare con l’Inter che ha un’ossatura superiore, alla Juve che ha una maggiore esperienza e al Napoli che ha una forza maggiore. L’Atalanta invece quest’anno la vedo più concentrata sulla Champions League, l’anno scorso si è già divertita molto in Europa e vuole continuare a farlo».
E le due romane?
«La Lazio ha un centrocampo fantastico e sarà lì nelle zone alte, anche la Roma sta facendo bene ma la vedo un passettino più indietro».
Il Napoli deve crescere in continuità?
«Si può sempre migliorare ma direi che il Napoli è stato affidabile anche sotto questo punto di vista, ha perso contro il Milan ma subito dopo si è ripreso alla grande e bisogna tenere presente che ormai si gioca ogni tre giorni ed è dura mantenere sempre lo stesso livello. Davvero in questo campionato più che mai ogni ostacolo è duro da superare».
Ora c’è la Sampdoria di Ranieri e di capitan Quagliarella?
«Ripeto ogni ostacolo bisogna superarlo ma direi che i tre punti contro la Samp sono alla portata del Napoli, delle quattro partite di qui a Natale questa e l’ultima con il Torino sono sicuramente le più abbordabili. Per poterti inserire nella lotta scudetto partite come questa contro la Sampdoria devi vincerle. Come grado di difficoltà dopo la trasferta con l’Inter c’è quella con la Lazio all’Olimpico, un’altra gara sulla carta non semplice».
Da ex grande regista come giudica il centrocampo del Napoli?
«Completo, ci sono diverse soluzioni con centrocampisti di caratteristiche diverse. Bakayoko e Demme sono più gli equilibratori, quelli che servono tantissimo nella fase difensiva, Fabian Ruiz e Zielinski invece sono due più di fantasia e portati ad attaccare gli spazi e a disegnare una giocata importante per i compagni».
Il centrocampo del Napoli vale quello della Lazio?
«Sono diversi per le caratteristiche dei calciatori ma il livello si equivale, quello della Lazio è più spettacolare ma quello del Napoli assicura allo stesso modo giocate belle e solidità di reparto».
Un anno di Gattuso a Napoli: qual è il suo giudizio?
«Positivo, senza dubbio positivo: Gattuso ha fatto tutto quello che doveva fare: importanti sono sempre i giocatori e lui sta avendo il grande merito di farli girare al meglio. Il Napoli sta facendo bene in campionato ed ha passato da primo il girone di Europa League. E ripeto, giocando ogni tre giorni non è semplice dare continuità ai risultati». R. Ventre (Il Mattino)