In 24 ore, dal rimborso del biglietto aereo alla conclusione

«La telefonata di Ferlaino quel giorno mi sorprese». Alberto Schepisi era console italiano a Barcellona quando venerdì 29 giugno 1984 fu chiamato dal presidente del Napoli. «Ferlaino mi chiese un atto notarile, perché voleva che, come prevedeva il mio ruolo, testimoniassi la sua presenza a Barcellona. Siccome riteneva conclusa, in negativo, la trattativa avrebbe chiesto al Barcellona il rimborso delle spese per il noleggio dell’aereo privato». La situazione sarebbe cambiata sabato 30, nelle ultime ore di mercato, come la storia racconta. Il console Schepisi, intanto, aveva telefonato al vicepresidente del Barcellona, Gaspart. «Era un mio collega perché console delle Seychelles. Gli chiesi perché la trattativa per Maradona non si sbloccava e lui mi disse che il club non si fidava della solvibilità del Napoli. Mi sorpresi perché, da quanto sapevo io, e glielo comunicai, vi era pieno appoggio da parte degli istituti bancari alla società di Ferlaino perché vi sarebbe stato un importante ritorno economico in caso di acquisto di Maradona. Seppi poi che il calciatore, da parte sua, era andato a casa del presidente del Barça per ribadirgli con insistenza la volontà di essere ceduto al Napoli. E, infatti, Ferlaino fece ritorno a Barcellona e l’affare si concluse». E al consolato di Barcellona arrivarono tante telefonate di “ringraziamento” da parte di tifosi napoletani
Il Mattino
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