Piotr Zielinski “è tornato” ed il Napoli se n’è accorto

Il coronavirus, se ti capita addosso, può essere devastante. Per Piotr Zielinski non è stata una passeggiata. Per questo la prestazione di domenica sera è stata una liberazione. Ventidue giorni per negativizzarsi ed un ritorno che ha dovuto essere lento, a piccoli passi. Non ha ancora nelle gambe i 90 minuti, ma Piotr è tornato e ha mostrato che a questo Napoli il polacco dai piedi vellutati mancava eccome. D’altra parte, se non fosse così, il club non lo avrebbe blindato la scorsa estate per centodieci milioni di euro. La clausola più alta tra quelli nella rosa. In più un ingaggio da tre milioni e mezzo, netti, all’anno, per lui e un altro mezzo milione tra bonus, prebende di vario genere e premi. E lui, appena tornato in una condizione discreta, ha cambiato il volto del Napoli. Gattuso, domenica, lo ha schierato nel suo ruolo naturale, non più trequartista come con il Rijeka. E ne è nata una prestazione in cui ha creato e moltiplicato le linee di passaggio, con la gamba giusta per attaccare le seconde palle. Rino lo ha riportato a giocare interno di sinistra nel centrocampo a tre. Teoricamente, il suo ruolo. Teoricamente, perché nel calcio d’oggi meglio non farci mai l’abitudine. Con Zielinski, il Napoli, ora, è pronto ad alternare il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Non ci sono più assetti tattici scolpiti nella pietra, a seconda degli avversari Gattuso potrà adattare il suo Napoli. Ed è evidente che contro squadre come la Roma difendere con tre centrocampisti può essere la soluzione più corretta. Soprattutto se tra i tre c’è Zielinski.

Il Mattino

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