Conosce il suo gruppo e il gruppo conosce lui. Ne apprezza i metodi, condivide la scelta di puntare al 4-2-3-1. Ringhio ripete il motto dei tre moschettieri, gli piace. «Uno per tutti e tutti per uno». Ma c’è una cosa che non accetta: bisogna continuare a essere squadra anche quando si prende un gol. Anzi, è proprio quello il momento in cui bisogna esserlo di più. Ricorda lo spirito di gruppo che ha portato al trionfo in Coppa Italia. Uno spirito che – dice – va e viene. E che lui, Rino, non riesce mai a comprendere prima. Ripete ancora: le gare si vincono anche giocando male, ma solo se si ha la voglia di vincerle, rimanendo compatti e non rimproverandosi a vicenda per un errore nel passaggio o se la palla va a un compagno oppure a un altro. Ecco, tutte cose a cui ha assistito durante la gara con il Milan (a proposito, su Skysport share da record del 7,5% e 3 milioni 597 mila spettatori unici). Vuole rassicurazioni, arrivano: tutti sono con lui. Un gruppo compatto che accetta ogni cosa dal suo leader. Anche ramanzine di questa portata. Fonte: Il Mattino