Gattuso avverte: “Occorre serietà, non bastano tecnica e professori”

La vita, spesso, cambia le priorità. E capita che la vittoria del Milan possa non renderti felice. E’ quanto accaduto ieri sera a Rino Gattuso. Sconfitto e deluso. «Abbiamo fatto tutto noi, creato e distrutto. La colpa è mia. Dobbiamo crescere mentalmente. Vogliamo fare troppo i professori e poi facciamo sempre gli stessi errori. Il calcio non è solo tecnica. Non sempre vedo il veleno o il coltello fra i denti. Alcuni atteggiamenti non mi sono piaciuti. A volte non siamo una squadra». Parole forti, chiare, rivolte allo spogliatoio, nessuno escluso. Un avvertimento in vista del futuro.
«C’è un dato di fatto – dice Gattuso a fine partita – che dura da tanto tempo e io sono il principale responsabile: quando arriva una partita importante, succede sempre qualcosa. Ora dobbiamo alzare l’asticella. Ripeto, sono io che ancora non riesco a far interpretare le gare in un certo modo. Non è un caso se commettiamo sempre gli stessi errori, e ne facciamo tanti. Mi assumo tutte le responsabilità».
Non si appella alla sfortuna e agli episodi: «Ho capito cosa non va e non è un caso che stecchiamo le partite importanti. Dobbiamo giocare più seriamente, stare sul pezzo: è questo il problema. Non bisogna pensare che perdiamo per sfortuna. Ci manca qualcosa. Dobbiamo arrivare alle partite con occhi diversi, invece pensiamo basti la tecnica. Dato che la guido io, questa squadra, sono io il colpevole. Sto battendo da tanti mesi su questa roba qua, sono qui da quasi un anno. Il gol subito può starci, ma vedo atteggiamenti che non mi piacciono e che mi fanno stare male. Lavoriamo per migliorare».
Il Mattino
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